Enogastronomia/ARTICOLO
Vendemmiamo e riflettiamo
Il vino tra paesaggi d'incanto e nuove domande per la tutela di produzione e consumo

vino
Chiusi gli ombrelloni e ripiegate le sdraie è tempo di vendemmia. Lo skyline della Toscana di questi giorni è più fantastico del solito, con infinite distese di colline traboccanti di uve in attesa di essere raccolte prima di qualche scherzetto del meteo. Rispetto agli ultimi anni, la tempistica sembra essere tornata nella norma e il clou delle operazioni si concentrerà nella seconda metà di settembre e nella prima settimana di ottobre, quando quintali e quintali di uve entreranno nelle cantine toscane. A livello nazionale si torneranno a sfiorare i 50 milioni di ettolitri di vino, cercando di superare gli odiati cugini francesi nella solita inutile gara annuale. Ma non sarà giunta ora di smetterla e rendersi effettivamente conto della fase delicata di un settore alle prese con una sovrapproduzione da record e con prezzi a dir poco stracciati? E’ giunta ora di varare politiche strutturali in grado di aiutare i vignaioli, continuando a tutelare il territorio e il consumatore. Che ne pensate?