A Firenze esistono luoghi poco conosciuti, come mulini, gualchiere, pescaie, visibili solo dall’acqua, attraverso i quali si può ricostruire la storia del capoluogo toscano. Raccontare la città dall’Arno, sua parte essenziale, risorsa originaria e divinità benevola che ne determinava la natura e gli esiti, è lo scopo di “Uno sguardo dal fiume”, l’innovativa proposta di “EnjoyFirenze”, il cartellone di percorsi guidati alla scoperta dei tesori artistici, a cura di Cooperativa Archeologia.
Dal 7 luglio al 1 settembre si terranno dieci appuntamenti, inseriti nella programmazione dell’Estate Fiorentina, che uniranno in maniera sperimentale il metodo performativo della “Archeologia Narrante” a due diversi itinerari sul fiume, in barca e in gommone. Attraverso questo nuovo punto di vista, sarà possibile scoprire edifici storici e attività artigianali e produttive ormai in disuso, ma che hanno contribuito a trasformare Firenze nella potenza economica, politica e artistica che fu dal tardo Medioevo.
L’iniziativa si inaugurerà giovedì 7 luglio, alle ore 18.00, presso la Torre della Zecca Vecchia, storico baluardo dell’Arno ad est della città, da poco riaperto al pubblico dopo 15 anni di lavori. Qui si terrà il primo degli incontri spettacolarizzati, condotti secondo il metodo dell’archeologia narrante, una forma di comunicazione emotiva ideata dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze che rende vivi e attuali i luoghi archeologici e che supera i tradizionali linguaggi del turismo per coinvolgere e immergere i partecipanti nelle storie e nelle emozioni evocate dal contesto.
Studiosi, attori, registi hanno lavorato su testi archeologici costruendo un racconto inedito, dal titolo “La stanga, il pane di legno e l’acque bianche”, che racconterà l’Arno come strada d’acqua, attraversata da traghettatori e foderatori che portavano il prezioso legname del Pratomagno nella grande città. Mentre gli archeologi Giuseppina Carlotta Cianferoni e Simone Bellucci spiegheranno la storia del sito, l’attore Alessio Sardelli interpreterà le vicende di Fra’ Millanta, un “navalestro” (barcaiolo) nato negli anni successivi alla terribile peste del 1631. Il testo è di Alessandro Fani, la regia di Carlo Sciaccaluga, le musiche dal vivo di Alessandro Masini.
A questo sarà possibile aggiungere, in maniera personale, due diversi itinerari sul fiume, il primo, in collaborazione con l’Associazione Renaioli, si terrà sui barchetti originali, con la navigazione del tratto monumentale di Firenze tra Ponte Vecchio e ponte S. Trinita; il secondo, sarà invece su gommoni da soft rafting dedicato alla scoperta dei mulini e delle gualchiere che tramite “L’Arte della Lana” hanno reso famosa la città dal XIII secolo. A guidare la visita sarà la storica dell’arte Cecilia Camici, che parlerà dell’Arno quale importante via di collegamento tra la città antica e il mare Tirreno, verso ovest, e il Casentino con le sue foreste famose per i tronchi alti e diritti, verso est.
Ingresso a pagamento alle visite, prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 e a turismo@archeologia.it
Per vedere il calendario completo delle visite: www.enjoyfirenze.it.
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