«Le università sono il luogo principe per affermare la cultura del Paese. Hanno un ruolo fondamentale e decisivo per la democrazia e la Repubblica». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo saluto a conclusione della cerimonia d'apertura dell'Anno accademico dell'università di Firenze, nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
«C'è oggi l'esigenza di una società consapevole, attiva, vigile, che alimenti così le istituzioni in maniera genuina perché, quando le istituzioni vedono indebolite questo rapporto, deperiscono e si inaridisce la loro vitalità» ha proseguito Mattarella. «La cultura è strumento, antidoto contro questo pericolo: la cultura lo strumento per rendere più forte la convivenza e più partecipe la vita delle istituzioni, mantenendo un rapporto di connessione tra queste e la società.
Mattarella ha inoltre ricordato gli 80 anni delle leggi razziali. «Tutto questo è avvenuto perché la vostra generazione un giorno non ha voluto più saperne della politica», ha detto riferendosi a «una pagina grave, triste e spregevole della nostra storia». Per farlo, il Presidente ha preso in prestito le parole scritte ai genitori da un 20enne condannato alla fucilazione durante il fascismo.
Prima della conclusione affidata al Capo dello Stato, dopo il saluto del sindaco di Firenze Dario Nardella la cerimonia è stata aperta dalla relazione del Rettore dell'Ateneo Luigi Dei. «Presidente, lei trova una città aperta, forte, unita, orgogliosa del rapporto speciale con lei» ha detto il sindaco di Firenze, rivolgendosi a Matarella. «Sono riconoscente che lei sia presente in questa occasione e in questo salone dove hanno operato i geni della storia». Nardella aveva incontrato brevemente Mattarella prima della cerimonia per un saluto istituzionale.
«L'Università sarebbe pronta, con risorse proprie, a fare investimenti in capitale umano e in infrastrutture, ma ne verifichiamo l'impossibilità. Le politiche governative sul massimo di spesa consentito annualmente ci impediscono progettualità di lungo raggio» ha detto il rettore di Firenze, Luigi Dei. «Dobbiamo realizzare gli obiettivi che ci dà l'Europa sull'incremento dei laureati nella fascia 25-34 anni, ma non saremo mai in grado di reggere l'impatto di un incremento della popolazione studentesca a causa delle deficienze infrastrutturali, le quali si risolvono solo con decisi interventi finanziari governativi su base pluriennale».
A seguire sono intervenuti il Rappresentante degli studenti Matteo Sandrucci e il Rappresentante del personale tecnico-amministrativo Giuseppe Pieraccini. La prolusione è stata affidata a Giovanni Zago, docente del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Ateneo, sul tema "Res publica, istruzione pubblica. Roma antica paradigma per il presente?".
Al termine, il Presidente Mattarella ha fatto visita ad alcuni reparti dell’Ospedale pediatrico Meyer, dove ha incontrato il personale medico e paramedico, i volontari e alcuni bambini ricoverati nella struttura e le loro famiglie.