L’Italia detiene il primato mondiale per la spesa legata al gioco d’azzardo, pari a circa 500 euro procapite l’anno e proprio per questo l’Università di Firenze si interroga su come prevenire i rischi per i cittadini istaurando, sin dalla pubblicità, un patto di fiducia tra giocatori e case di scommesse. Nel nostro Paese le forme di ludopatia interessano quasi un milione di persone e in alcune aree l’incidenza tocca il 13% della popolazione. Basterebbero questi dati per spiegare un’emergenza sociale che è esplosa negli ultimi anni interessando sempre di più le fasce giovanili. Su questo tema si svolgerà lunedì 23 maggio all’Università di Firenze – nella Villa Ruspoli di Piazza Indipendenza, alle 14.30 – un seminario dal titolo “Il gioco d’azzardo nella pubblicità: tra autodisciplina e compiti dell’Autorità di Garanzia”, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Salute.
“Il tema della pubblicità è ancora scoperto da un punto di vista normativo – spiega il presidente del corso di laurea in Scienze politiche Massimo Morisi – soprattutto in relazione al gioco online che presenta una diffusione tra i consumatori molto più difficile da monitorare rispetto ad altre forme. La questione è rilevante in vista dei nuovi e imminenti bandi di gara con le nuove regole per la comunicazione pubblicitaria e per la contrattualistica nel settore, con i quali si può provvedere a una nuova e più efficace disciplina dell’attività pubblicitaria e dunque del suo impatto sulla responsabilità sociale d’impresa e sulla possibilità di mantenere il gioco d’azzardo entro una dimensione non patogena di intrattenimento. È interesse delle stesse aziende che producono e distribuiscono strumenti e modalità di gioco tutelare la propria credibilità etica mediante informazioni e messaggi che stabiliscano un rapporto di reciproca responsabilità e garanzie di trasparenza tra offerta e domanda di gioco”.
Al seminario interverranno Anna Carla Nazzaro, ordinario di Diritto privato dell’Università di Firenze, Cino Benelli, membro dell’Unità di ricerca sulle Nuove patologie sociali, Benedetta Liberatore, dirigente AGCOM, Massimo Tavella, avvocato del Foro di Milano, Vincenzo Guggino, segretario generale dell’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria, Ester di Napoli, dottore di ricerca in Diritto internazionale dell’Università di Padova. Le riflessioni conclusive saranno affidate a Franca Tani, ordinario di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell'educazione.