Inizia in Toscana la sperimentazione della “palestrina” e dei giocattoli intelligenti che aiutano i bambini nati “pretermine”, venuti alla luce prima dei nove mesi e quindi prima del termine di gestazione. Così parte la fase di test dei sei prototipi realizzati nell’ambito del progetto europeo “CareToy” - giunto alla conclusione del suo secondo anno, coordinato dal prof. Paolo Dario, Direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.
I prototipi che compongono il set della “palestrina intelligente” hanno un design simile alle palestrine in commercio ma contengono sensori, basati sull’INEMO-M1 di STMicroelectronics, in grado si trasmettere numerosi dati allo staff clinico-riabilitativo che seguirà a distanza la sperimentazione e che potrà proporre attività personalizzate al bambino e monitorarne a distanza i progressi.
L’approccio alla base della sperimentazione è già stato validato grazie al progetto “MechToy”, finanziato dalla Regione Toscana, che ha permesso di testare un primo prototipo su circa 50 bambini e di gettare le basi per nuove applicazioni di “CareToy”. I prototipi, che compongono la “palestrina intelligente”, presentano un aspetto invitante ed amichevole, sono rivestiti da tessuti e sono realizzati con materiali atossici e anallergici, si presentano come autentici box sensorizzati, circondati da pareti interattive con luci, suoni e corredati da un monitor. I giochi “biomeccatronici” contenuti nel box - così “amichevoli” nell’aspetto ma che nascono una grande tecnologia - sono in grado di misurare parametri come il numero di prese e la forza dei bambini. Durante le sessioni di gioco, parte fondamentale della sperimentazione della “palestrina intelligente”, sarà anche possibile ricostruire i movimenti del bambino all'interno del box stesso, grazie al tappeto sensorizzato e ad altri sensori indossabili come i braccialetti e la cintura che saranno posti sul bambino e da cui partiranno rilevazioni utili per lo staff che lo seguirà a distanza.
“La sperimentazione attraverso prototipi che rappresentano il frutto di competenze mediche e ingegneristiche a livello europeo – spiega il coordinatore di ‘CareToy’ Paolo Dario - ha l’obiettivo di validare, direttamente nelle case, i dispositivi come strumenti di promozione dello sviluppo di bambini nati pretermine. Il 10-15% delle gravidanze si conclude prima del termine, un numero costantemente in aumento in tutto il mondo, e questi bambini per molti motivi sono pù a rischio di sviluppare disturbi dello sviluppo neuropsichico, spesso lievi ma importanti per il bambino e la sua famiglia. La fase di sperimentazione clinica, che coordinerà il prof. Giovanni Cioni, durera più di anno e vedrà coinvolte decine di bambini e di famiglie in Italia e in Danimarca. Alla sua conclusione, le palestrine ‘intelligenti’ – aggiunge Dario - potrebbero essere usate nel primo anno di vita come intervento precoce domiciliare individualizzato e supervisionato da uno staff clinico che agisce a distanza tramite sistemi di teleriabilitazione. I genitori potranno giocare con il proprio bambino promuovendone lo sviluppo psicomotorio sotto la guida dei clinici. Intervenire in maniera precoce, infatti, può migliorare – conclude - la prognosi dei bambini nati pretermine”.
Al progetto collaborano la Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), le Università di Lubiana in Slovenia e di Amburgo in Germania, il centro “Helen Elsass” in Danimarca, le aziende con base italiana STMicroelectronics e MR&D SpA.