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Una cartolina dalla Cupola del Brunelleschi (con lo smartphone)

Graffiti virtuali sui monumenti fiorentini diventano cartoline da inviare a casa direttamente dal telefonino: nuovo progetto dell'Opera di Santa Maria del Fiore

/ Redazione
Mar 17 Ottobre, 2017

Il vostro segno o messaggio virtuale sulla Cupola del Brunelleschi o sul Campanile di Giotto può diventare una vera cartolina da inviare a casa tramite il telefonino. E' questa la nuova iniziativa dell'Opera di Santa Maria del Fiore dopo il successo riscosso, in un anno e mezzo di sperimentazione della campagna anti-degrado, che permette ai visitatori di lasciare scritte e disegni digitali invece di sporcare due dei più noti tesori di Firenze.

"Con questa iniziativa - ha spiegato Luca Bagnoli, presidente dell'Opera - sottolineiamo la capacità di stare al passo, anzi di essere un passo avanti, nella trasformazione digitale dei musei. Il progetto era nato per dare la possibilità ai visitatori di 'essere eterni', con i loro graffiti virtuali, ora consentirà loro anche di raggiungere tutto il mondo con una cartolina reale".

Inizialmente le scritte virtuali potevano essere tracciate solo con i tablet presenti sulla Cupola e sul Campanile di Giotto. "Da marzo 2016, dopo la ripulitura dei percorsi dalle scritte tracciate in quasi un secolo dai visitatori, sono stati lasciati oltre 28mila graffiti digitali - ha affermato Alice Filipponi, social media manager dell'Opera - mentre le scritte vandaliche si sono ridotte a solo una ventina, subito cancellate. Sei mesi fa abbiamo creato una App, sia per Android che per Ios, cosicché i visitatori la possano utilizzare da tutto il mondo con telefoni e tablet. Da oggi, sempre tramite la app, è possibile trasformare questi ricordi in vere cartoline postali e aggiungerci un messaggio, che arriverà via posta in tutto il mondo al costo di 2,5 euro, compresa l'affrancatura".

L'applicazione e la raccolta dei disegni dei visitatori sono disponibili sul sito autography.operaduomo.firenze.it. I graffiti sono anche raccolti in volumi conservati nell'Archivio Storico dell'Opera.