Valorizzare e promuovere la filiera della pelletteria toscana attraverso azioni di orientamento, formazione e riqualificazione dei giovani, degli addetti del settore e dei disoccupati. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi da Regione, Provincia di Firenze, Associazione delle Province (Upi), Confartigianato, Cna, Confindustria e organizzazioni sindacali.
La pelletteria e il suo indotto, compresi gli accessori, sono uno dei comparti più importanti in Toscana in termini di addetti, imprese e valore dell’export che, anche nel primo trimestre 2012, ha mantenuto un + 6% sulla media nazionale. I marchi toscani sono fra i più conosciuti a livello mondiale e contribuiscono in maniera rilevante alla diffusione del made in Italy sui mercati internazionali. Anche nel periodo 2011 -2012 il settore pelletteria ha retto, mantenendo un buon livello occupazionale.
“Si tratta di un settore in forte espansione – sottolinea l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – con grandi potenzialità dal punto di vista produttivo e occupazionale nell’intero territorio nazionale. Per questo è indispensabile mettere in campo tutte le possibili azioni di sostegno dell’attuale fase di espansione , assicurando così il consolidamento e lo sviluppo delle imprese che fanno parte della filiera”. Ad essere interessati all’intesa sono tutti i settori della filiera, quindi pelletteria, concia, accessori metallici
IL PROTOCOLLO - Al centro dell’intesa c’è l’orientamento al lavoro e la formazione professionale, per migliorare la capacità di adattamento al mercato delle imprese, sia attraverso la qualificazione di lavoratori e imprenditori, sia attraverso la rilevazione dei fabbisogni occupazionali delle imprese. Il contratto di apprendistato sarà il canale privilegiato per unire lavoro e formazione. Tutte queste funzioni saranno contraddistinte da un marchio di progetto che renderà visibile all’esterno tutto il processo e potrà essere utilizzato per azioni di marketing sociale, per valorizzare e rendere appetibili figure professionali del settore pelletteria e degli accessori che affondano le loro radici nella tradizione e nella cultura del lavoro in Toscana.
I COMPITI DEI FIRMATARI - La Regione, oltre alla definizione e al coordinamento delle funzioni di orientamento, formazione, monitoraggio di cui abbiamo appena detto grazie a risorse del Fondo sociale europeo e nazionali, coordina e verifica con gli altri firmatari l’attuazione del protocollo e prosegue il confronto con le parti sociali per le tematiche sviluppate nel Tavolo Provinciale non trattate nel presente protocollo. La Provincia attiva specifici percorsi formativi – utilizzando sia le risorse FSE sia risorse assegnatele da diverse normative nazionali – con una forte attenzione alle esigenze espresse dalle aziende e in stretta relazione con i propri Centri per l’Impiego. Attiva inoltre un sistema di orientamento integrato alla formazione e al lavoro, che valorizzi e potenzi il settore pelletteria fra i giovani e nelle scuole e sostenga la sperimentazione di azioni innovative. Sempre da parte della Provincia verrà concretizzata l’azione di promozione dell’apprendistato, mettendo in atto una formazione pubblica di alta qualità con grande attenzione alla fattiva partecipazione dell’azienda. Nella definizione dei relativi bandi saranno affidati punteggi premiali ai progetti di rete, di filiera o che vedano coinvolte più imprese in forma associata. Proseguirà inoltre il lavoro del tavolo provinciale sulla filiera della moda insieme alla Regione.
Le organizzazioni datoriali individuano in modo concreto e operativo i fabbisogni occupazionali a formativi delle aziende di settore, anche utilizzando sistemi innovativi che coinvolgano direttamente le imprese, soprattutto quelle di piccole-medie dimensioni. Si propongono inoltre la promozione del marketing sociale della pelletteria e degli accessori, fornendo dati, materiali e informazioni sulle aziende del settore.
L'IMPEGNO DELLA REGIONE - Fino ad oggi la Regione ha investito, per la formazione degli addetti del settore pelle, oltre 500mila euro tramite la provincia di Firenze, che si aggiungono ai 400 mila euro di risorse del Fse ad un progetti di filiera che coinvolge 33 piccole, 6 medie e 2 grandi aziende. Inoltre la Regione ha cofinanziato, con risorse del Fesr, il polo integrato per l’alta formazione nel campo della moda e del design del Comune di Scandicci, mentre sono 27 le imprese che hanno usufruito di aiuti per l’accesso al credito per oltre 4,6 milioni. Fra le attività formative anche quelle del progetto Amiata Pelletterie, nell’ambito di progetti finanziati con il bando sui settori specifici. Da citare anche la partecipazione di aziende del settore ai bandi per ricerca e sviluppo e al bando per la costituzione di reti di imprese: grazie ad esso nel 2011 sono nate due aggregazioni nel settore pelletteria con un contributo pubblico di poco meno di 300 mila euro.
Il Polo di innovazione della moda ha sostenuto azioni rivolte alle imprese per introdurre innovazione di processo e di prodotto che permettano alle aziende di rimanere sul mercato. Finanziato dalla Regione Toscana, il polo coinvolge i principali centri di ricerca che operano al servizio dei distretti chiave dell’economia manifatturiera toscana: tessile a Prato, abbigliamento e pelletteria nell’area di Firenze, pelle e cuoio a Santa Croce sull’Arno, oreficeria ad Arezzo, calzature a Lucca-Valdinievole.