Non ha precedenti l’accordo di cooperazione che è stato firmato tra le Gallerie degli Uffizi e l’Università dell’Indiana (USA) per la digitalizzazione in 3D dell’intero patrimonio lapideo archeologico greco e romano degli Uffizi, dei musei di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli. Il progetto di collaborazione garantirà la realizzazione di modelli 3D che saranno resi disponibili online entro il 2020 per scopi sia di studio, sia di tutela. Si tratta di un’operazione che riguarderà circa 1260 opere d'arte – tra sculture, are e sarcofagi - che vanno da II secolo avanti Cristo al IV secolo dopo Cristo e che costituiscono la più ampia collezione di marmi antichi di un museo statale italiano non romano. Il costo complessivo dell’operazione – circa 600mila dollari – sarà interamente sostenuto dall’Università dell’Indiana.
Sono state scelte tutte opere di forte interesse per gli studiosi di arte che, grazie a questa operazione, potranno essere meglio studiate e apprezzate da tutti i ricercatori, allargando i confini della conoscenza anche in altri settori e aumentando gli standard di tutela attualmente esistenti in relazione ai marmi antichi. “La scansione sistematica del patrimonio scultoreo antico degli Uffizi – ha affermato Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi - aprirà prospettive completamente nuove per la ricerca, in quanto permetterà ricostruzioni virtuali delle policromie, integrazioni e restauri virtuali con una precisione finora impensabile. Non solo: essa permetterà un'accessibilità e una fruizione globale, e perfino un rilevamento così particolareggiato da fungere praticamente come 'copia di sicurezza' delle statue antiche”.
Il progetto sarà coordinato da Bernard Frischer, professore di Informatica dell’Università dell’Indiana, direttore del Virtual World Heritage Laboratory dell'Università ed esperto di archeologia virtuale, e da Fabrizio Paolucci curatore delle antichità classiche delle Gallerie degli Uffizi. All’operazione forniranno il loro sostegno anche il Politecnico di Milano, con un team guidato dal professor Gabriele Guidi (per l’ambito tecnico), e l’Università di Firenze, con un gruppo di lavoro coordinato dal professor Paolo Liverani (per l’ambito umanistico).
La scansione 3D interesserà tutto il patrimonio lapideo di marmi antichi delle Gallerie degli Uffizi, in tutto circa 1260 pezzi, 320 dei quali sono in esposizione nella Galleria degli Uffizi, 120 a Palazzo Pitti, altri 120 nel Giardino di Boboli e circa 700 nei vari depositi. Le scansioni 3D si svolgeranno sempre di lunedì, a museo chiuso, e vedranno impegnate squadre di 2/3 persone che agiranno in loco, cioè spostandosi da un’opera all’altra. Inoltre il progetto quinquennale tra l'Università dell’Indiana e gli Uffizi includerà anche momenti di formazione per gli studenti di storia dell'arte ed informatica dell'Università dell'Indiana, ai quali saranno spiegate le tecniche di acquisizione dei dati 3D, modellazione digitale e creazione di modelli interattivi digitali.