"Negozieremo in assoluta lealtà con i nostri amici britannici, ma non è l'Ue che abbandonato il Regno Unito ma è il Regno Unito che lascia l'Ue ed è in questo che sta la differenza ed è questa differenza che si farà sentire nei prossimi anni". Con queste parole il presidente della Commissione Europea Juncker ha parlato della Brexit dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, in occasione della conferenza sull’Europa “The State of the Union”, alla quale hanno partecipato studiosi,esperti e istituzioni.
Un tema ripreso più volte nel corso della mattinata anche dal presidente del parlamento europeo, l’italiano Antonio Tajani. "La Brexit è una realtà che dev' essere affrontata con grande serietà e prudenza, difendendo gli interessi dei cittadini europei: per il Parlamento europeo la priorità sono i 3 milioni di europei che vivono nel Regno unito, con 500mila italiani – ha detto il presidente. Senza un accordo per mantenere gli stessi diritti di oggi per questi cittadini il parlamento europeo voterà contro il testo di proposta di conclusione del negoziato".
Una questione sulla quale è intervenuto anche il capo negoziatore europeo per la Brexit Michel Barnier che ha annunciato: "La Ue è pronta a dare inizio ai negoziati" e io "aspetto con fiducia il Consiglio che il 22 maggio ci darà il mandato". Barnier ha poi ricordato che "Consiglio e Parlamento europeo hanno indicato stessa priorità: la salvaguardia dei diritti dei cittadini" a partire dalla domanda su "chi e per quanto tempo dobbiamo proteggere a partire dal giorno in cui il Regno Unito uscirà dall'Ue".
Intanto la Brexit è stata giudicata come “uno sbaglio storico di enormi dimensioni" come ripetuto da Werner Hoyer, presidente della Banca europea degli investimenti. "Perdiamo una spalla che ha il 16% delle azioni della banca - ha spiegato - e questo dobbiamo risolverlo. Ci saranno altre cattive notizie per il Regno Unito, perché loro non solo hanno il 16% del capitale della Bei, ma anche il 16% della passività della banca: e poi il Regno Unito non ha una Cassa Depositi e Prestiti come c'è in Italia, o in Germania, Francia, Spagna o Polonia, per cui il Regno Unito si basa particolarmente e pesantemente sulla Bei".