284 strutture congressuali, 997 sale e oltre 120.000 posti, sono questi i numeri a disposizione degli operatori del turismo congressuale, settore sul quale la Toscana ha deciso di investire in maniera più continuativa. Secondo il rapporto OICE emerge infatti che le opportunità derivanti da questo settore sono tutt'altro che da sottovalutare: nel 2014 oltre 25 milioni di persone si sono mosse sul territorio italiano per partecipare a più dei 308.000 eventi organizzati in circa 6.000 strutture in tutta la nazione. L'analisi illustra poi come in Italia siano gli alberghi congressuali (il 70,9% di tutte le sedi analizzate) a concentrare nel loro insieme la maggior parte delle iniziative, seguiti da dimore storiche (6,5%) e centri congressi e fieristico congressuali (5,9%).
Un settore che per la Toscana vale 300 milioni di euro e che rientrerà nei piani strategici di Regione e Toscana Promozione (con un bugdet di circa 315mila euro). "Siamo consapevoli che ci sono stati anni di discontinuità nella promozione di questo segmento turistico, ma adesso stiamo rinsaldando gli operatori toscani attorno ad un progetto condiviso e attraverso l'individuazione degli strumenti più efficaci per stare in questa competizione - ha spiegato l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, presente ieri a Prato ad un convegno tenutosi al Museo del Tessuto.
"L'occasione di Prato - ha proseguito Ciuoffo - ci permette anche di affermare che tutta la Toscana può avere occasioni e spazi da dedicare a questo settore che, certamente, trova grande attrattività in Firenze e nelle città d'arte, ma che, nelle sue dimensioni più ridotte, può essere felicemente accolto in tante altre realtà. Prato è una di queste. Il Museo del Tessuto può essere uno dei luoghi in cui possono trovare spazio eventi di questo genere come lo può essere il rinnovato Museo Pecci, che sarà presto inaugurato, o la Camera di Commercio, con la sua sede congressuale appena realizzata. Ma Prato è solo uno dei luoghi che posso citare. Montecatini ha sicuramente tutto quello che può servire per sviluppare questo tipo di turismo".
"Vediamo oggi - ha concluso l'assessore - come la Toscana, Firenze, pur con minori attrezzature e pur con la difficoltà degli accessi alla regione, abbia un grado di attrattivi smaccatamente superiore a quello di altre destinazioni congressuali. Paradossalmente Milano, che compete con noi, verso la domanda internazionale ha un'attrattività minore della nostra. Questo qualcosa vorrà dire, su questo dobbiamo scommettere".