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Turismo invernale: -50% presenze sulla neve toscana

Operatori e comuni chiedono l'aiuto della Regione contro la crisi. Il sistema neve della Toscana, che occupa oltre 2mila addetti tra impianti di risalita e indotto e genera un giro d'affari di 60milioni di euro

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Un calo del 50% delle presenze e degli incassi rispetto al 2009, a fronte di un aumento sempre maggiore dei costi: è questo il risultato negativo registrato nel 2010 dal sistema neve della Toscana, che occupa oltre 2mila addetti tra impianti di risalita e indotto, e che genera un giro d'affari di 60milioni di euro.

A lanciare il grido d'allarme è il vicepresidente nazionale di Anef (Associazione nazionale esercenti Funiviari) Andrea Formento, insieme al presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani e ai sindaci dell'Abetone (Pistoia) e di Abbadia San Salvatore (Siena), Giampiero Danti e Lorenzo Avanzati.

"Il 'sistema neve' della Toscana - ha spiegato Formento - è basato su di un tipo di 'turismo pendolare', e sta vivendo una situazione insostenibile a cui si lega una preoccupante emergenza occupazionale. Occorre pensare a nuove modalità di gestione degli impianti in cui le piste vengono a configurarsi come 'infrastrutture' anche di interesse pubblico. Il tutto a fronte dei forti investimenti effettuati negli ultimi 10 annni, che ammontano a oltre 70 milioni, perché la situazione rende molto difficile pagare i mutui".

 

Anef e sindaci chiedono l'intervento forte dalla Regione, in attesa che la crisi si risolva, creando magari un Consorzio misto, dove la gestione diretta degli impianti sia in mano al privato e i costi di costruzione, manutenzione straordinaria e soccorso siano a carico del pubblico.

Tra le proposte avanzate, anche quella di istituire uno skypass stagionale unico per la Toscana e l'Emilia Romagna.

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