Risultati più che incoraggianti per la cura sperimentale messa a punto al policlinico senese Santa Maria alle Scotte per il retinoblastoma, il tumore all'occhio più diffuso tra i bambini. La sperimentazione, che va avanti da due anni, ha portato alla guarigione di circa il 60% dei 38 casi trattati.
La cura nasce dalla collaborazione tra la dottoressa Doris Hadjistilianou, responsabile del centro retinoblastoma dell'unità di oftalmologia, e del dottor Carlo Venturi, direttore dell'unità neuroimmagini e neurointerventistica del policlinico, con il supporto di un team multidisciplinare formato da pediatri, genetisti, patologi, biochimici e neuroradiologi. “E' una nuova opportunità terapeutica - spiegano i due specialisti – basata su una tecnica di chemioterapia selettiva in arteria oftalmica. Attraverso un catetere sottilissimo e flessibile possiamo arrivare sino all'arteria oftalmica da cui origina l'arteria centrale dell'occhio, e somministrare selettivamente una sostanza chemioterapica attiva ed efficace, con minima invasività oculare, che aggredisce il tumore e che ha bassissima tossicità per la retina”.
Le nuove terapie per il retinoblastoma sono anche uno dei recenti programmi di ricerca di interesse di Siena Biotech, società strumentale della Fondazione Monte dei Paschi, a supporto dell'Associazione italiana dei genitori dei bambini affetti da retinoblastoma.