Salute/ARTICOLO

Toscana: una rete di diagnosi e cura contro i tumori infantili

Oggi un convegno al Meyer: ogni anni nella nostra regione si registrano 80-90 casi

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
ospedale medico dottore
“Assistenza formazione ricerca: le nuove frontiere per la lotta contro i tumori solidi infantili”: questo il titolo del convegno organizzato da Associazione “Noi per Voi per il Meyer Onlus”, in collaborazione con Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori oncoematologia pediatrica), Aieop (Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica), Azienda ospedaliera Meyer, che si è tenuto oggi nell’Aula Magna dell’Ospedale Meyer di Firenze. Al convegno ha partecipato stamani l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia.

“Ogni anno in Toscana – ha ricordato l’assessore – da 80 a 90 bambini hanno una diagnosi di tumore, in Italia si arriva a 1800 casi all’anno. Nonostante si sia riusciti a stabilizzare questi numeri (tecnicamente si rientra nel novero delle “patologie rare”) e anche a ridurli grazie ad una rete di diagnosi e cura che ha il suo fulcro nell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, per questi bambini e per le loro famiglie è irrinunciabile garantire il massimo della qualità nella terapia e nei servizi di diagnosi e il sostegno alla ricerca. E per questo è fondamentale continuare a lavorare, e implementare, il sistema a rete, che vede il Meyer come centro di riferimento regionale, ma anche nazionale (il 40% dei casi arrivano da fuori regione), al quale contribuisce tutto il sistema toscano, e che comprende le istituzioni, i tecnici e le associazioni di genitori.
Rafforzare questa alleanza – ha osservato Scaramuccia – fra amministrazione, professionisti e mondo delle associazioni, pur nella diversità dei ruoli, è la chiave
per garantire sempre di più interventi appropriati e ricerca avanzata.

"Oggi – ha concluso l’assessore regionale – 2 bambini su 3 possono guarire e questi numeri possono e devono migliorare. E per questo è fondamentale investire sulla qualificazione dell’offerta, e garantire ricerca e assistenza avanzata. Un campo questo dove la Regione è impegnata e dove le associazioni dei genitori e del volontariato svolgono un ruolo fondamentale, garantendo non solo sostegno economico, ma sensibilizzando la popolazione e offrendo supporto alla cura e alla ricerca stessa.”

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