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Toscana: una regione che invecchia ma punta sull’inclusione sociale

Mentre cresce l'aspettativa di vita (81 anni per gli uomini, 85 per le donne), è la presenza degli stranieri che aiuta a garantire il ricambio generazionale

/ Redazione
Sab 16 Aprile, 2016

La Toscana è una regione che invecchia, ma che riesce ancora ad includere, collocandosi in posizione decisamente migliore rispetto al panorama medio italiano e in cui sono soprattutto i flussi migratori a garantire il ricambio generazionale. E' questo il quadro che emerge da "Il profilo sociale regionale 2015", presentato nei giorni scorsi dalla Regione, che vede crescere l'aspettativa di vita, che per i maschi passa dai 78,1 anni del 2002 agli 81 del 2014, mentre quella delle femmine è salita da 83,6 a 85,5 anni. La popolazione anziana continua a crescere e se oggi rappresenta un quarto del totale nel 2050 arriverà ad un terzo. Crescono gli anziani soli e quelli non autosufficienti il 40% dei quali è ad un livello grave.

In aumento anche la presenza degli stranieri residenti, che sono 395mila e rappresentano oltre il 10% della popolazione, contro una media italiana dell'8%. Anche il numero dei minori stranieri è quadruplicato in pochi anni, arrivando a 84.000 e gli studenti stranieri rappresentano il 13% del totale. Il totale delle imprese con titolare straniero raggiunge il 13%.

Per quanto riguarda le famiglie aumentano le coppie non sposate (1 su 10), mentre più della metà del milione e 643mila famiglie hanno solo uno o due componenti. Sono 84mila le famiglie in povertà relativa (il 5,1% contro il 10,3% della media italiana) e 54mila quelle in povertà assoluta (3,3% in Toscana, 5,7% in Italia). Il tasso di disoccupazione è al 10,1% contro il 12,7% nazionale e le ultime analisi indicano segnali di ripresa sul fronte del lavoro.

Il sistema del welfare funziona: i Comuni toscani spendono circa 492 milioni di euro per interventi e servizi sociali con una spesa procapite di 134 euro contro i 117 a livello nazionale. Il 40% è destinato alle famiglie e ai minori, il 24% agli anziani, il 18% alla disabilità, l'8% alla povertà, il 3% per immigrati e nomadi.
Le organizzazioni no profit sono 24mila (in Toscana sono 65 ogni 10.000 residenti, in Italia 52) e coinvolgono oltre 490mila persone di cui il 90% sono volontari.