L'industria 4.0 è una rivoluzione che ha bisogno di una saldatura sempre più forte tra mondo dell'impresa, ricerca, sistema universitario e istituzioni. È stato questo il tema che ha aperto Toscana Tech, la manifestazione organizzata dalla Regione Toscana per due giorni al Palazzo dei Congressi di Firenze, dedicata alla digitalizzazione delle imprese.
Si tratta della seconda edizione dell'appuntamento che parla di ricerca e fabbrica intelligente ma anche di attrazione degli investimenti, dove quaranta aziende toscane che hanno visto innovazioni e prototipi finanziati grazie al fondo europeo di sviluppo regionale hanno presentato i loro prototipi.
L'industria 4.0 è una partita decisiva per i settori produttivi della Toscana. "Le imprese più grandi e strutturate hanno già dato una buona risposta – spiega l'assessore alle attività produttive della Regione, Stefano Ciuoffo - . Lì la rivoluzione è già radicata, per la presenza di una struttura, di personale e competenze adeguate. Più attardate sono le piccole e medie imprese, anche in settori dove la Toscana è leader come il sistema moda. Noi dobbiamo mitigare queste differenze e mettere l'intero sistema nella condizione di stare nella competizione globale". Su piatto ci sono molte risorse, dai fondi europei al bandi regionali per ricerca e sviluppo fino agli incentivi fiscali. "Ma l'innovazione vera – conclude l'assessore – si fa sulle competenze e non solo svecchiando i macchinari".
[it_video]
Alla tavola rotonda che ha aperto Toscana Tech ha partecipato anche l'europarlamentare Nicola Danti, interrogato sul ruolo del'Europa, il peso delle lobby e le due visioni opposte che si riverberano sul Parlamento, quella dei paesi scandinavi (ma anche dell'Olanda) per un'economia europea basata anzitutto su servizi, logistica e merci importate e quella di Italia, Germania e parte del sud del Mediterraneo che ritengono invece essenziale il mantenimento anche di una dimensione produttiva. Si parla di dot economy e web tax. L'assessore Ciuofo si dice perplesso per le scelte dell'attuale governo italiano, che ha tagliato le risorse destinate alle innovazioni e dimezzato i fondi per l'alternanza lavoro a vantaggio di politiche di assistenza, "che sono necessarie ma da giocare all'interno di una cornice più ampia e complessa fatta di aiuti alla ricerca e di sostegni alle aziende per essere più competitive".
Il futuro dell'industria 4.0 passa anche dall'alta formazione e la Toscana si sta preparando a creare le figure necessarie. "Siamo attivi e stiamo facendo importanti passi avanti" ha spiegato la vicepresidente della Toscana, Monica Barni, che ha partecipato alla tavola rotonda sulla collaborazione tra università e imprese. "Durante l'incontro di stamani abbiamo analizzato il rapporto tra Università, quindi alta formazione, e impresa, utile a preparare i giovani e introdurli nel mondo dell'innovazione e dell'industria 4.0. Sono emersi dottorati, percorsi di laurea, master, che esistono in Toscana e che fanno capire che qualcosa si sta muovendo all'interno dell'offerta formativa universitaria per formare giovani preparati a portare innovazione nell'impresa. La Regione Toscana è molto impegnata sul tema facilitando e sostenendo percorsi di questo tipo".