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Toscana Tech, la tecnologia deve generare posti di lavoro

Al via al Palazzo dei Congressi di Firenze la due giorni su industria 4.0 e innovazione: pubblico e privato si incontrano, alla ricerca della ricetta per economia, competitività e lavoro

/ Redazione
Lun 27 Febbraio, 2017
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Industria 4.0, trasferimento tecnologico, dialogo tra centri di ricerca e imprese al centro di Toscana Tech, la manifestazione che ha aperto i battenti al Palazzo dei Congressi di Firenze quest'oggi. Un tema - quello della tecnologia applicata all'impresa - caro all'amministrazione regionale, come ha avuto modo di sottolineare il governatore toscano Enrico Rossi che ha ricordato dal palco la svolta del 2011, con la scelta della Regione di concentrare i finanziamenti europei sulle aziende più dinamiche che investendo creavano un valore aggiunto per l'intera economia. "Fu una svolta difficile" ammette Rossi, ma che alla fine ha pagato. In quelle aziende è cresciuta infatti l'occupazione: del 3,8 per cento".

Intanto tanti complimenti alla Toscana per l'uso dei fondi europei sono arrivati dalla commissaria dell'UE Corina Cretu. "La Toscana è una regione di riferimento in Europa – ha detto – e  Leonardo da Vinci sarebbe contento oggi del lavoro che si sta facendo", quel lavoro che ha visto negli ultimi anni il decollo di meccatronica, realtà aumentata e biotech che pervadono più di quanto si possa immaginare la vita di tutti i giorni. 

La due giorni di Toscana Tech è stata anche l'occasione per fare il punto su come la Toscana si affaccia al mondo dell'innovazione: ad oggi la rivoluzione "tech"non riguarda solo l'industria ma anche agricoltura e turismo, perfino la pubblica amministrazione. In Toscana ci sono  infatti 1600 aziende ad alta valenza  tecnologica di cui 75 spin off delle ricerca pubblica, si contano 46 mila addetti,  180 laboratori di ricerca e poi le università, spin-off e start up all'avanguardia e un trend in crescita di circa il 6 per cento l'anno. Il fatturato ha superato i 18 milioni di euro e i dati sono quelli del 2014: oggi va anche meglio.  

A Firenze il governatore Rossi ha poi toccato anche il tema dell'occupazione, ribadento che si può innovare ed essere più competitivi senza perdere o tagliare i posti di lavoro. "Non ho mai avuto atteggiamenti luddistici nei confronti dell'industria – ha spiegato– Certo ogni innovazione sostituisce lavoro e di conseguenza occorre gestire la transizione". Una sfida in capo anche alle Regioni. Propone incentivi all'utilizzo dei fondi per creare meccanismi ancora più virtuosi.

"Da anni – ha ricordato ancora Rossi- sosteniamo la investimenti di imprese e professionisti in ricerca, sviluppo, innovazione e formazione nella consapevolezza che la crescita e le opportunità occupazionali, soprattutto per i giovani, non possano derivare solo dal turismo o da settori maturi. Il manifatturiero e le relazioni con il sistema delle ricerca sono state una priorità dal 2010 e se oggi l'andamento regionale del Pil, dell'export e della disoccupazione è migliore rispetto al dato nazionale lo si deve al dinamismo di parte delle imprese e dei lavoratori ma anche a scelte  regionali di politica industriale "dal basso" concentrando ad esempio le risorse in alcuni settori come quelli di fotonica, fabbrica intelligente, nanotecnologie, robotica e meccatronica oppure  favorendo appunto le imprese più orientate alla crescita".