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Toscana, Luoghi del Cuore FAI: tra i più votati c'è Sammezzano

Al top della classifica regionale, che si chiuderà il 30 novembre prossimo, ci sono anche il Masso della Fanciulle di Pomarance, le Terme del Corallo a Livorno, l'Abbazia di San Giusto al Pinone di Carmignano e il Santuario Pelagos

/ Redazione
Gio 21 Luglio, 2016
Il Castello di Sammezzano, nel comune di Reggello (Firenze)

Il Castello di Sammezzano è il "luogo del cuore" più amato in Toscana secondo le votazioni raccolte fino ad oggi  dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, attraverso il censimento nato per valorizzare, tutelare i gioielli storico-artistico- ambientali del nostro paese.

 Sammezzano si trova a Reggello, in provincia di Firenze, all'interno di un ampio parco ed edificato nel Seicento dalla famiglia Ximenes d’Aragona. La particolissima  architettura interna è frutto però di una progettazione dell'Ottocento, voluta dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes, che curò personalmente l’attuale veste, ispirata alla moda orientale e moresca. Il parco, popolato da numerose specie esotiche, ha rilevanza dal punto di vista botanico. Il complesso, proprietà dell’agenzia immobiliare inglese Castle SAS, viene aperto alcune volte l’anno grazie a un’associazione locale in accordo con i proprietari, che lo hanno concesso anche al regista Matteo Garrone per girare un episodio del film Il Racconto dei Racconti. Nonostante ciò, il castello rimane per lo più chiuso e in stato di abbandono, cosa che lo ha reso vittima di furti di importanti arredi, come i leoni di pietra una volta a guardia della tomba del marchese. Per questo motivo la cittadinanza si sta mobilitando a favore del bene: lo scopo è quello di restaurare il castello e aprirlo regolarmente alla fruizione pubblica.

Grande attenzione da parte dei cittadini è stata riservata anche al Masso delle Fanciulle di Pomarance, nel pisano, situato nella riserva del Berignone. Le numerose spiaggette, cascatelle e il piccolo lago incastonato tra due faraglioni di pietra (il Masso cui fa riferimento il nome della località) rendono questo luogo una meta molto amata sia dai locali sia dai turisti. Un luogo che - secondo i votanti -  è scarsamente valorizzato e mal attrezzato (mancano di punti di ristoro e i sentieri per raggiungerlo versano in condizioni precarie). 

Un altro gioiello locale da salvaguardare - secondo i cittadini - si trova a Livorno: si tratta delle Terme del Corallo, struttura liberty a due passi dal centro della città, edificata all’inizio del Novecento dall’ingegnere Angiolo Badaloni. L'edificio, uno dei primi in Italia ad essere costruito in cemento armato, è considerato un esperimento pioneristico che fu a lungo meta di villeggiatura dell’alta società italiana, tra cui i Savoia. Definito “la Montecatini al mare”, fu abbandonato e cadde in degrado in seguito a un incendio nel 1968 e alla costruzione negli anni Ottanta di un cavalcaferrovia esattamente di fronte all'edificio; a oggi il complesso è in stato di assoluto degrado, la vegetazione ha invaso il luogo e ci sono danni alle murature e alle decorazioni in maiolica. 

Molti voti anche per l’Abbazia di San Giusto al Pinone a Carmignano, edificata in arenaria nel XII secolo nella campagna pratese con transetto a tre absidi e una massiccia torre campanaria dalla struttura apparentemente militare. L’interno reca invece i segni dell’influsso architettonico cluniacense nell’alta e stretta navata e nell’innalzarsi del presbiterio. Notevole è la cripta a colonne, accessibile solo dall’esterno, che ha subito varie ristrutturazioni nel corso del tempo. L’abbazia, oggi monumento nazionale, era sede di una piccola comunità monastica. Chiusa da oltre trent’anni, è stata recentemente riaperta al pubblico da un’associazione locale che vi organizza anche eventi e attività di promozione. Oggi i cittadini ne chiedono il recupero e una stabile fruizione pubblica.

Tesoro da preservare, curare e tutelare è poi - secondo i votanti - il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo, spazio marino internazionale unico al mondo, istituito nel 1999 per la tutela di migliaia di cetacei che tra l’alto mar Tirreno e il Mar Ligure trovano un ambiente a loro particolarmente favorevole. Si tratta di una vasta area protetta dove trovano rifugio balenottere comuni (circa 2.000 esemplari), capodogli, stenelle (circa 25.000), delfini comuni e altre specie di mammiferi marini. L’area copre circa 100mila km quadrati di mare ed è ricompresa tra la penisola di Giens, in Francia, il Principato di Monaco, la costa settentrionale della Sardegna e la costa continentale italiana dalla Liguria fino al confine tosco-laziale. L’impegno dei tre Stati che hanno ratificato il trattato internazionale, a seguito di grandi pressioni del mondo della ricerca e delle associazioni ambientaliste, è quello di tutelare i mammiferi marini di ogni specie e il loro habitat, proteggendoli dagli impatti negativi diretti o indiretti.Nonostante la sua unicità, il Santuario dei Cetacei è meno conosciuto di quanto meriti e viene votato perché gli sia garantita un’adeguata valorizzazione.

 

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