Combattere i tumori anche grazie all'informatica? Si può. In Toscana nasce infatti all'ospedale Santo Stefano di Prato - una delle realtà più avanzate per questa patologia in Italia - la prima unità di bioinformatica oncologica della Toscana per sostenere la ricerca medica e aiutare i pazienti oncologici. La struttura, che sarà pienamente operativa entro l'anno, viene realizzata grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e la collaborazione della Fondazione 'Sandro Pitigliani per la lotta contro i tumori' di Prato.
Ma cos'è di preciso la bioinformatica? Si tratta di disciplina innovativa, finalizzata alla risoluzione di problemi in ambito medico con metodi informatici ed è attualmente in forte crescita. In tutta Italia vi sono solo poche centinaia di iscritti alla Società italiana di bioinformatica, a fronte di un fabbisogno stimato di personale per il prossimo quinquennio di oltre 2.000 unità. Proprio per colmare una tale lacuna e contribuire ulteriormente ad accrescere le potenzialità dell'oncologia dell'Ospedale di Prato, già eccellenza a livello nazionale, è nata questa sinergia fra soggetto pubblico e fondazioni private al fine di fornire ai malati e ai loro cari un supporto valido ed efficace nella lotta contro le neoplasie.
Per l'attuazione del progetto è previsto un finanziamento complessivo di 300.000 euro (una parte viene erogata il prossimo anno) ed è finalizzato all'acquisto di un sequenziatore in grado di tracciare le informazioni biomolecolari dei tumori; di una piattaforma di ultima generazione per lo studio del genoma di singola cellula; di un server per l'analisi e l'archiviazione dei dati. Verranno anche conferite tre borse di studio finalizzate all'acquisizione delle capacità nell'utilizzo della nuova strumentazione e delle tecniche bioinformatiche.