"Occorre fare comunità" per costruire una Toscana sempre più digitale. Il messaggio è stato lanciato lo scorso 10 marzo dal palco del Cinema La Compagnia di Firenze dall'assessore regionale all'innovazione Vittorio Bugli, nel corso del convegno "Toscana digitale". "E fare comunità – prosegue - è qualcosa dal sapore antico che, nonostante i noti campanili, sappiamo fare. Così come in Toscana grazie all'attivismo di tante imprese abbiamo percorso a passai veloci il cammino verso la società dell'informazione e il mercato globale. La storia di internet in Italia passa da qui, grazie alle università e ai centri di ricerca ed eccellenza. Non si sono dubbi". L'importante, conclude Bugli, è fare squadra.
L'auspicio dell'assessore è quindi quello di creare un "grande laboratorio diffuso", come annunciato nel corso dell'evento fiorentino promosso da Regione e Anci Toscana che ha messo insieme - a confronto tanti soggetti - per fare il punto sugli interventi da mettere in campo, i tempi e le priorità per costruire una regione più digitale.
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In sostanza l'obiettivo della Regione è quello di costruire dal basso l'agenda digitale toscana, basando tutto sulla partecipazione, con l'intento di aiutare l'economia a crescere e i territori ad essere più competitivi, ma anche a sostegno dell'inclusione e della crescita sociale.
Il percorso di ascolto è già iniziato. Per far contribuire chiunque abbia idee l'assessorato ha deciso di aprire una sezione specifica sul sito Open Toscana, oltre agli incontri che saranno organizzati sui territori.
Intanto dal confronto pomeridiano dei quattro tavoli di lavoro di "Toscana Digitale" emergono anche riflessioni di rilievo, a cui dare risposte: il maggior problema oggi della Toscana - ad esempio - non è infatti tanto la tecnologia quanto le competenze. Il 57% delle famiglie toscane (dati 2016) dice che non usano internet non perché internet non c'è ma perché non sanno cosa farne.