Cultura/ARTICOLO

Torre del Veglio, ovvero Lucca “scapitozzata”

In Piazza San Salvatore un edificio simbolo del Medioevo lucchese

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

Nel Medioevo i comuni italiani si dovevano spesso preoccupare di limitare il potere delle consorterie cittadine, causa perenne di instabilità e lotte politiche. Non è un caso che città come Lucca e Firenze dedicassero molte rubriche dei loro ordinamenti a fissare i limiti massimi di altezza delle torri, simbolo del prestigio economico e militare delle varie casate. I cronachisti medievali raccontano spesso di episodi in cui le autorità comunali furono costrette ad intervenire per abbattere e “scapitozzare” le torri di coloro che rifiutavano di piegarsi alle normative cittadine. Un esempio di questa politica si può vedere nel centro storico di Lucca: all'angolo tra Piazza San Salvatore e Via Calderia, si erge un antico torrione appartenuto nella prima metà del Duecento alla famiglia Ronzini, poi alla consorteria dei Cerlotti-Del Veglio e per questo nota con il nome di "Torre Del Veglio". La torre, recentemente restaurata, consta di una massiccia costruzione a pianta quadrata, in verrucano, una pietra gialla molto resistente. Prima del “taglio” voluto dalle autorità comunali essa era sicuramente più alta degli attuali 27 metri. Dall’esterno, oltre la feritoie, sono visibili i supporti che reggevano le scale esterne in legno, che i difensori della torre provvedevano a distruggere quando gli assedi si facevano difficili. La Torre del Veglio si conclude con un altana panoramica che domina la piazza e i palazzi circostanti. In particolare da questa posizione si può ammirare la bella Piazza del Salvatore, con l’omonima chiesa che reca sulla porta del lato destro un Battesimo di San Niccolò firmato dal celebre scultore Biduino.