Oltre 40.000 persone, dall'inaugurazione avvenuta il 19 aprile, hanno vissuto l'esperienza The Florence Experiment, il progetto 'site specific' dell'artista tedesco Carsten Höller e del neurobiologo vegetale Stefano Mancuso: un esperimento, curato da Arturo Galansino ed ospitato a Palazzo Strozzi fino al 26 agosto, che unisce arte e scienza studiando l'interazione tra piante ed esseri umani.
The Florence Experiment prevede la partecipazione diretta del pubblico attraverso due monumentali scivoli che permettono ai visitatori di scendere 20 metri di altezza dal loggiato del secondo piano al cortile, con in mano una piantina di fagiolo, e uno speciale laboratorio con sale cinematografiche in cui vengono proiettati agli spettatori spezzoni di film horror e comici, per poi far filtrare l'aria raccolta durante la visione alla facciata del palazzo dove è stata collocata una installazione di glicini, in modo da poterne poi valutare l'eventuale influsso sulla crescita.
I risultati rivelano 3 importanti fattori che sono emersi dall’interazione tra Uomo e Piante. La fotosintesi di tutte le piante di fagiolo è stato influenzato dalla discesa dallo scivolo: - Tutte le piante di fagiolo che hanno effettuato la discesa dallo scivolo, con o senza la presenza dell’uomo, presentano un livello fotosintetico alterato rispetto alle piante cosiddette “di controllo” ovvero quegli esemplari che sono stati lasciati in laboratorio in un ambiente e in condizioni ottimali per la loro crescita. - Le piante di fagiolo che hanno effettuato la discesa dallo scivolo con la presenza dell’uomo presentano la più bassa fotosintesi rispetto a quelle che hanno fatto l’esperienza in solitaria.
Durante l’esperimento è stata registrata la produzione di composti volatili da parte delle piante di fagiolo, la cui concentrazione dipende ancora una volta, dal tipo di esperienza effettuata. In piante che hanno effettuato la discesa dallo scivolo in assenza dell’uomo si è accertato un aumento significativo dell’emissione di alcuni composti volatili rispetto agli esemplari che hanno effettuato la discesa con la presenza dell’uomo. In quest’ultimi, al contrario, si è misurata una notevole riduzione della concentrazione degli stessi composti.
È interessante rilevare che ognuna delle 8 piante di glicine posizionate sulla facciata di Palazzo Strozzi, la cui crescita è influenzata dalla paura o dalla gioia dei visitatori presenti nelle due speciali sale cinematografiche allestite negli spazi della Strozzina, ha effettuato una “scelta”. La direzione dominante del glicine è stata quella della gioia che è stata scelta da 5 piante mentre le rimanenti 3 hanno scelto la direzione della paura.
Dunque, ha affermato Mancuso "sembra confermato l'effetto che la presenza dell'uomo ha sulle piante: la riduzione della fotosintesi e dell'emissione di composti volatili in presenza dell'uomo sono statisticamente significative e denotano il fatto che le piante ci percepiscano".
Per informazioni:
www.palazzostrozzi.org