Ambiente/ARTICOLO

Terrafirma, si studia il suolo che si muove

Meeting all'UniFi il 16 e 17 settembre

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Si chiama Terrafirma, è un progetto di ricerca europeo per lo studio dei movimenti superficiali del terreno, a cui partecipa l’Università di Firenze insieme a partners italiani e stranieri. A Firenze giovedì 16 e venerdì 17 settembre il Dipartimento di Scienze della Terra dell’ateneo ospita il meeting del progetto, che ha come obiettivo la diffusione di informazioni sull’identificazione e la quantificazione dei movimenti del suolo.

Il Dipartimento dell’ateneo fiorentino coordina le azioni svolte nel campo dei processi idrogeologici e delle frane, attraverso la gestione dei prodotti e dei dati acquisiti dalle missioni spaziali dell’Agenzia Spaziale europea (ESA). Studia gli effetti, nel tempo, dello sfruttamento delle falde sulla subsidenza in modo da identificare con precisione millimetrica le deformazioni del suolo su vaste aree. Nel primo anno, fra i vari siti italiani e stranieri, sono stati analizzati i dati sulla piana di Gioia Tauro e sull’isola di Malta; è in programma lo studio dei territori de L’Aquila, Calabria, Liguria.

Il progetto Terrafirma, della durata di tre anni per un costo complessivo di 3,2 milioni di euro, coinvolge oltre a vari paesi europei, altri soggetti italiani, come Tele-Rilevamento Europa (TRE) e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV - sede di Roma), e mira ad assicurare un servizio informativo alle istituzioni (come il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale) in modo da poter predisporre attività dirette alla mitigazione della pericolosità e del rischio per le popolazioni, gli edifici e le infrastrutture.

“In questa terza fase – ha spiegato Sandro Moretti, uno dei coordinatori fiorentini - il progetto si sviluppa su tre tematiche specifiche: Idrogeologia, Tettonica attiva e Inondazioni. In ogni ambito di analisi il progetto Terrafirma fornisce supporto alle varie protezioni civili nazionali, all’organizzazione e alla gestione delle emergenze, alle autorità costiere, come anche agli enti coinvolti nella gestione delle reti stradali e ferroviarie, combinando l’informazione estratta dalla tecnologia satellitare radar con le analisi fatte da esperti per la mitigazione del rischio geologico”.

Per ulteriori informazioni:

Prof. Nicola Casagli - Prof. Sandro Moretti
(nicola.casagli@unifi.it - sandro.moretti@unifi.it )

Dipartimento di Scienze della Terra – Università di Firenze
Tel.(055) 2756246

www.terrafirma.eu.com

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