Entrare dentro un’opera di William Shakespeare grazie alle tecnologie in 3D: è questa l’idea al centro dello spettacolo teatrale su misura, dove gli attori rievocano le vicende della storia d’amore tra Romeo e Giulietta rivolgendosi a un solo spettatore per volta, che sarà condotto negli ambienti della Verona del XIV secolo grazie alle tecnologie di realtà immersiva virtuale, sviluppate al Laboratorio di robotica percettiva della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’Accademia Teatrale di Firenze.
Grazie a questa partnership arriva la messa in scena, con attori reali ma scenografie virtuali, di una riduzione della tragedia del grande drammaturgo inglese. Quella di mercoledì 5 aprile a Pisa sarà una rappresentazione inedita dell’opera shakespeariana sulla storia d’amore per eccellenza, dove si fonderanno ricerca avanzata, tecnologie immersive, che permettono di un viaggio virtuale a ritroso nel tempo, e performance teatrali.
Con l’ausilio degli ambienti di un “teatro virtuale”, l’X-Cave del Laboratorio di robotica percettiva, gli attori dell’Accademia Teatrale di Firenze, presenteranno il loro Romeo e Giulietta: reciteranno per un solo spettatore, replicando lo spettacolo fino a un massimo di 5 volte, per altrettanti spettatori, permettendo loro di assistere a uno spettacolo unico. Per la prima volta, la tragedia potrà essere recitata in ambiente virtuale immersivo grazie alle tecnologie realizzate dal Laboratorio di Robotica Percettiva, diretto dal Massimo Bergamasco, con il supporto del team di ricercatori, in particolare Marcello Carrozzino e Chiara Evangelista.
“Questi strumenti innovativi – spiegano Marcello Carrozzino e Chiara Evangelista, che hanno seguito la fase di allestimento – offrono potenzialità anche per le performance teatrali. Attraverso una completa immersione sensoriale negli ambienti scenici circostanti, permettono all'attore di vivere esperienze reali all'interno di mondi drammatici e fantastici nei quali si può liberamente interagire con gli elementi presenti, modificando e moltiplicando gli spazi della memoria, della fantasia e delle ambientazioni delle commedie e dei drammi”.