In questi giorni in Maremma, precisamente a Borgo Santa Rita (in provincia di Grosseto), è stato inaugurato il laboratorio Certema, un centro che ha l’ambizione di essere un punto di riferimento per le aziende del centro Italia nel campo della tecnologia avanzata. Certema, è infatti un centro tecnologico multidisciplinare che nasce da un consorzio di sei imprese, con la collaborazione della Scuola superiore Sant’Anna e i contributi della Regione e della Provincia di Grosseto.
Caratteristica di Certema è quella di essere un centro tecnologico multidisciplinare ad accesso aperto – dotato di un’area operativa di 1500 metri quadrati – all’interno del quale si trovano macchinari all’avanguardia per la sperimentazione di brevetti e prototipi, per la ricerca e la consulenza nei settori di chimica, meccanica, domotica (la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa, n.d.r.), robotica, energie rinnovabili, nautica, materiali compositi, automazione ed elettromeccanica. Nato per promuovere lo sviluppo di progetti a elevato contenuto tecnologico e per creare occasioni di crescita per le aziende della Toscana, Certema è pensato per favorire reti di scambio e conoscenze anche con aziende provenienti da fuori regione. Abbiamo raggiunto telefonicamente Stefano Batistini – CEO di Opus automazione, una delle sei aziende coinvolte nella gestione del laboratorio e parte del consiglio di amministrazione di Certema – per capire meglio il funzionamento del laboratorio di Borgo Santa Rita.
Come nasce l'idea di un laboratorio multidisciplinare come Certama?
“L’avventura di Certema nasce da lontano, già nel 2005 c’è stato un gruppo di imprese che si sono unite in un consorzio che allora si chiamava Contest (CONsorzio TEcnologie Speciali Toscana, n.d.r.) in cui erano presenti dodici aziende, quasi tutte della provincia di Grosseto. Già allora si trattava di un consorzio che aveva intenzione di far dialogare realtà eterogenee tra loro, e che voleva creare “sistema” tra chi faceva innovazione tecnologica. Negli anni abbiamo partecipato a diversi bandi, fino a vincerne uno importante della Provincia di Grosseto, nel 2011. Da lì è nato il Certema, di cui purtroppo oggi fanno parte solo sei imprese delle dodici iniziali, perché la crisi si è fatta sentire anche nel nostro settore. In ogni modo è così che è nato il gruppo che gestisce il laboratorio di Borgo Santa Rita, dove si trovano le apparecchiature acquistate dal Sant’Anna di Pisa”.
Che tipo di macchine ci sono nel laboratorio?
“Ci sono diverse macchine, molto avanzate, che consentono di soddisfare le esigenze di varie aree tematiche. Ad esempio ci sono macchine per la realizzazione di prototipi meccanici, le laser melting, alle quali viene dato in pasto un disegno che la macchina realizza fondendo per passaggi successivi polveri metalliche per mezzo di un laser – permettendo così di creare prototipi che costruire con sistemi tradizionali costerebbe molto di più. Poi ci sono apparecchiature metrologiche, servono per effettuare misurazioni tridimensionali su pezzi meccanici. C’è una camera climatica molto grande, di dimensioni molto importanti, parliamo di quaranta metri quadri di superficie, all’interno della quale si possono raggiungere temperature da -60 a +80 gradi, in cui testare diversi materiali in condizioni di shock termico. Poi c’è un microscopio a scansione elettronica che consente di fare analisi approfondite, a livello di nanometri. Abbiamo poi il compito di gestire tutte le attrezzature con cui campionare la qualità dell’aria: dalla misurazione delle diossine, alle stazioni meteo, il gascromatografo per la misura dei microinquinanti… tutto ciò che serve per il monitoraggio ambientale e per le attività di diagnostica e indagine; strumenti che sfruttiamo sul nostro territorio ma con i quali possiamo andare anche molto oltre, non vogliamo limitarci alla provincia di Grosseto.
Certema è un laboratorio gestito da aziende private ma con macchinari pubblici, come funziona?
“C’è un direttore che ha il compito di promuovere il laboratorio e di creare rapporti con altri enti – laboratori, aziende, università – in questo modo pensiamo di poter offrire alle aziende che hanno la necessità di sperimentare prototipi un insieme di strumenti per operare misurazioni complesse, realizzare controlli e verifiche di diversi tipi, permettendo l’accesso a servizi e macchinari che in altre circostanze avrebbero avuto difficoltà a usare, se non a costi proibitivi. Non dimentichiamo che l’utilizzo di queste macchine è aperto a tutti, le gestiscono delle aziende private ma le macchine sono pubbliche e saranno pubblicizzate attraverso diversi canali tra cui un sito, sul quale le varie aziende potranno verificare la disponibilità dei macchinari. Attraverso Certema la Regione ha voluto dare un impulso a un certo tipo di economia qualificata, offrendo dei validi strumenti alle aziende che puntano sullo sviluppo tecnologico”.