Musica/ARTICOLO

Sull'Isola d'Elba l'estate inizia a ritmo e a passi di swing

Circa 400 ballerini e appassionati stanno per attraccare a Capoliveri per la quinta edizione dell'Elba Swing Festival, la kermesse sulle sonorità vintage targata Tuballoswing 

/ Giulia Rafanelli
Gio 8 Giugno, 2017

Quando dico che ballo “swing”, la prima reazione è sempre di persone che mi sorridono con gli occhi e poi esclamano: “Dev’essere divertente”. Si lo è in effetti.

Ma ogni volta che rispondo “Si” ho sempre la sensazione di esser stata riduttiva, di non aver reso giustizia a questo che è si, un ballo allegro e divertente ma è soprattutto un movimento culturale che ha segnato un’epoca. La musica swing, la cultura swing ha rappresentato uno strumento di riscatto sociale (in primis contro l'apartheid) e ha profondamento segnato un’America afflitta dal proibizionismo e dalla crisi del ’29.

La musica che riempiva i locali di New Orleans e lo stile di gente come Benny Goodman, Glenn Miller, Duke Ellington e di quelli che sono venuti con loro e dopo di loro, sono molto di più che “divertenti”. Ballare swing è più uno mood che un’attività. Uno stile di vita che negli ultimi anni, soprattutto nell’hinterland fiorentino, ha scoperto un rinnovato interesse ed è riuscito a ritagliarsi un proprio spazio vitale, piccolo inizialmente ed esploso piano piano strabordando dagli spazi (proprio come faceva il sound del clarinetto di Goodman) arrivando poi ad invadere le piazze. Nel lungo fine settimana appena iniziato le piazze che suoneranno a ritmo di jazz e swing saranno quelle dell’Isola d’Elba.

E parlare dell’Elba Swing Festival è forse il modo più adatto per spiegare che cosa significa ballare swing.

A partire da oggi, giovedì 8 giungo e fino a domenica, circa 400 ballerini di swing approderanno sull’isola toscana per prendere parte al festival “estivo” organizzato dalla Tuballoswing, associazione e scuola di ballo nata a Firenze nel 2010 per volontà di Antonio Del Villano per diffondere la potenza e l’eleganza del ballo e della musica Swing. Corsi, eventi, manifestazioni e collaborazioni con insegnanti internazionali sono la chiave per il successo di questa associazione e degli eventi che organizza. L’Elba Swing Festival è uno di questi eventi.

Giunto quest’anno alla sua quinta edizione, il Festival, è una kermesse di sonorità della Swing Era. Tre giorni di workshop di Lindy hop e di Boogie Woogie e serate live con insegnati provenienti dall’America, la Gran Bretagna, la Svezia e ovviamente l’Italia.

Circa 400 gli iscritti per l’edizione 2017 (tra questi ci sono anche io). 400 persone che hanno scoperto questa passione e che l’hanno fatta propria. 400 persone che per tre giorni balleranno fino a sentir male ai piedi ma che si divertiranno tanto perché si, ballare swing è divertente anche se come ogni disciplina richiede impegno e attenzione soprattutto perché di là, a insegnare, ci sono professionisti conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

400 persone che rideranno tanto perché ballare swing significa far parte di un gruppo di amici che si divertono e si piacciono con indosso abiti ispirati agli anni ’20, ’30 e ’40: ben vengano le piume e le frange ma vanno bene anche pantaloni e gonne a vita alta a pois o a tinta unita per le donne e immancabili sono i gilet, le bretelle e i papillon per gli outfit maschili. Anche dietro l’outfit c’è uno studio meticoloso, non per eccesso di vanità ma perché l’attenzione ai dettagli è parte integrante di questa cultura dove essere creativi è una regola. Le improvvisazioni, dopotutto, erano la parte più bella delle esibizioni liive nelle sale da ballo di New York sulla 52a strada, la Swing Street.

Qui il video dell'edizione 2016 dell'Elba Swing Festival.