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Stop ai rischi al volante con "Navigatori Indipendenti"

Arriva il progetto della Regione per creare una rete di prevenzione incentrata su giovani e neopatentati, per evitare i comportamenti a rischio quando ci si mette alla guida

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Stop ai comportamenti a rischio quando ci si mette al volante della propria automobile. Questo l’obiettivo del progetto ‘Navigatori Indipendenti’, realizzato e promosso dal Ceart (il Coordinamento Enti Ausiliari Regione Toscana) insieme al Cesvot e con il contributo della Regione, che l'ha finanziato con 600mila euro. 
Alcol e droga, secondo una stima dell’Istituto Superiore di Sanità, sono tra le cause principali di morte tra i giovani, mentre gli incidenti provocati da conducenti in stato psicofisico alterato da alcol e droga rappresentano quasi un terzo del totale dei sinistri che avvengono in Italia. Secondo la Polizia Stradale inoltre, nel 2009, su 4.237 morti per incidente stradale, 950 avevano un’età compresa tra 18 e 29 anni e il 42,9% di queste giovani vittime, 408 ragazzi, ha perso la vita di notte, tra le 22 e le 6 del mattino.

Per cercare di invertire questa drammatica tendenza la Toscana, attraverso ‘Navigatori Indipendenti’, mira a creare una rete di prevenzione in grado di raggiungere il numero più ampio possibile di persone, in particolar modo giovani e neo-patentati, attraverso il coinvolgimento delle autoscuole e degli istruttori di guida. La rete di sostegno al progetto è composta da realtà del pubblico, del privato e del privato sociale. Oltre alla Regione e ai diciotto enti ausiliari che formano il Ceart, hanno aderito il Centro Alcologico Regionale, le Provincie di Livorno, Firenze e Lucca e la CONFEDERTAAI (uno dei sindacati di riferimento delle scuole guida toscane).

“La creazione di una rete più vasta di prevenzione sulla sicurezza stradale rivolta ai giovani – ha spiegato l’assessore al diritto alla salute della Regione, Daniela Scaramuccia – può rivelarsi fondamentale proprio perché ci occupiamo di un fenomeno complesso, con molte componenti di ordine sociale, culturale e comportamentali del singolo e del gruppo di amici. Per questo ritengo che sia indispensabile uno sforzo congiunto e mirato, proprio perché la sola azione repressiva e amministrativa, seppur necessaria, non può dare una soluzione al problema. Famiglie, istituzioni, privati ed i giovani stessi, possano dare un notevole apporto alla promozione di contesti di vita e di divertimento improntati ad un maggiore senso di responsabilità”.

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