Si svolgerà dal 16 al 21 aprile, a Terranuova Bracciolini, la rassegna di cinema documentario "Sguardi sul reale", con un programma ricco di film non distribuiti nelle sale e la presenza di ospiti d'eccezione, tra cui la pioniera del documentario in Italia, Cecilia Mangini, Silvano Agosti, Bobo Rondelli e Tatti Sanguineti. Abbiamo intervistato il curatore della rassagna, Tommaso Orbi.
Come è nato in te il desiderio di organizzare la rassegna Sguardi sul reale?
Tutto è nato abbastanza per caso. Quattro anni fa andavo a Roma per frequentare un corso di montaggio scena, senza nemmeno sapere chi era la persona che teneva il corso, che poi ho scoperto essere una grande montatrice di documentari, Ilaria Fraioli. Avevo solo voglia di uscire un po' dal Valdarno, qualcuno mi aveva detto che ero bravino a montare e così mi sono deciso. Già prima di andare a Roma, in Valdarno con la Macma, l'associazione di cui faccio parte e con la quale sto organizzando questo festival, mi occupavo di diverse iniziative legate a questo settore, ma da quel momento iniziai a conoscere più in profondità e a vivere il mondo del documentario, a capire che è un modo di vedere e di raccontare il mondo e la realtà che mi piaceva, in cui mi riconoscevo. Sentivo che il documentario poteva essere il linguaggio audiovisivo a mio avviso migliore per parlare alle persone. un linguaggio davvero contemporaneo in questo senso e allo stesso tempo un luogo di sperimentazione e ricerca, forse più di quanto non lo sia il cinema italiano di finzione. Ho capito che volevo portare questa esperienza nel mio territorio.
Il Valdarno è da sempre sede di eventi di cinema, a San Giovanni, deve ha sede il Cinema Fedic, ma anche altre località, tra cui Pergine, Montevarchi e la stessa Terranuova. Senza dimenticare che in Casentino ha sede uno dei più importanti centri di raccolta, a livello nazionale, del cinema privato. Una vocazione della vallata?
Si, oltre alle attività che porto avanti da anni con Macma - vale a dire i progetti legati al documentario come laboratori, produzioni e questo festival - qui in Valdarno ci sono molte persone che cercano di lavorare ed esprimersi all'interno del settore audiovisivo. Domenica 21 Aprile, l'ultimo giorno del festival, dedicato all'Archivio della Memoria, ospitiamo varie opere legate al Valdarno, al territorio di Arezzo e dintorni e del Casentino.
Cosa rappresenta "Sguardi sul reale" nella vita culturale valdarnese e toscana?
Rappresenta un luogo dove le persone possano trovare opere che molto probabilmente non hanno visto e che quasi sicuramente non vedranno mai in questo territorio, perché certi film purtroppo non passano nelle sale, ma solo nei festival, come ad esempio il Festival dei Popoli, il Torino Film Festival, il Bellaria Film Festival e altri. L'esperienza è iniziata un po' per scommessa nel 2011, perché sentivamo appunto la necessità di portare qua quel tipo di cinema, quel modo di fare cinema, quelle esperienze professionali e umane così importanti.
Il programma della rassegna quest'anno è particolarmente ricco di eventi e di ospiti, tra cui Cecilia Mangini, Bobo Rondelli, Tatti Sanguineti, Silvano Agosti. Qual è il filo conduttore dell'edizione 2013 e quali sono gli eventi sui quali puntate?
Il programma è veramente ricco di opere e di incontri interessanti, con giovani autori e altri più affermati e anche con vere e proprie figure storiche del cinema e del documentario. Si inizia con Gipi, il fumettista, con un film ironico e graffiante, per arrivare a due esperienze bellissime di racconto della realtà, attraverso la vita dei due protagonisti di "Le libraire de Belfast" di Alessandra Celesia, vincitore dell'ultima edizione del Festival dei Popoli e "SMS - Save my soul" di Piergiorgio Curzi. Il venerdì faremo un omaggio a una grande donna del cinema italiano, del documentario, Cecilia Mangini, che sarà presente alla serata. Una donna che con una forza e una libertà incredibili ha raccontato e racconta ancora oggi tanti momenti e luoghi dell'Italia, collaborando tra gli altri, a cavallo degli anni 50 e 60, con Pasolini. Un appuntamento più unico che raro questo, come quello dell'incontro con un altra grande figura del cinema indipendente italiano, Silvano Agosti, che terrà un seminario emozionante e di forte impatto dal titolo "dall'impotenza alla creatività", alla fine del quale proietterà alcuni estratti di "D'amore si vive". Il sabato sera è la volta di Bobo Rondelli, con un documentario su di lui girato da Virzì. Bobo sarà con noi e ci regalerà delle belle sorprese. La domenica, l'ultima giornata dedicata alla memoria, all'archivio della memoria, con proiezioni pomeridiane di lavori legati alla toscana e in particolare ad Arezzo e il Casentino e al Valdarno. Proiezioni di opere preziose custodite negli archivi del Cred del Casentino, fino a un lavoro realizzato quest'anno su Dante Priore e un documentario di alcuni ragazzi del territorio, reduci da un’importante vittoria al La Web Fest di Los Angeles con la web serie “Hydra”. Altre perle rare la sera nell'omaggio a Fellini con l'esilarante Tatti Sanguineti e un documentario molto intenso di Luca Magi ispirato a un trattamento di Fellini "In vaggio con Anita". Durante tutto il festival si svolgerà, inoltre, un laboratorio dal titolo "Sguardi sul reale" finalizzato alla documentazione dell'evento.
Insomma sì un festival ricchissimo, un festival dedicato appunto allo sguardo sulla realtà, al documentario italiano, a esperienze lavorative e umane di grande intensità e coraggio, all'amore per il cinema e per i vissuti che ci regala.
Qual è la risposta del pubblico alla proposta culturale di Sguardi sul reale?
La risposta del pubblico a "Sguardi sul reale" è stata buona lo scorso anno, anzi ottima a dir la verità, oltre ogni previsione. Bisogna capire che è molto difficile avvicinare le persone a questo linguaggio, ancora molto poco conosciuto. Però durante la scorsa edizione abbiamo assistito a dei "piccoli miracoli", come durante una proiezione pomeridiana di "Terra contesa" un film del grande Lionetto Fabbri, regista fiorentino, semi-sconosciuto. Mi aspettavo un pugno di persone e invece il film raccolse una buona partecipazione e riscontri entusiasti del pubblico, in effetti quel film è un capolavoro. Speriamo che quest'anno l'affluenza e l'interesse crescano ancora, soprattutto fra i non addetti ai lavori, come dicevo prima, perché questo deve essere un festival per tutti e di tutti, così come sono e dovrebbero essere i documentari. In questa edizione abbiamo coinvolto, inoltre, alcune associazioni del territorio che collaboreranno con noi e con il festival, contribuendo ad arricchirlo di idee e di sguardi e a garantirne un ottimo svolgimento.
Cultura/ARTICOLO
"Sguardi sul reale": intervista al curatore Tommaso Orbi
La rassegna quest'anno è alla terza edizione e propone un programma ricco di ospiti, proiezione e eventi
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