Ambiente/ARTICOLO

Settimana della bellezza: viaggio nelle antiche fognature di Firenze

Legambiente e Publiacqua insieme per far conoscere il "mondo" sotto ai nostri piedi

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
antiche fogne firenze
Il concetto di bellezza, nelle sue tante declinazioni, racchiude il meglio della nostra identità e della nostra storia, ma è oggi soprattutto una sfida per immaginare un altro sviluppo, oltre la crisi. Una sfida ad essere un Paese capace di attrarre intelligenze, attenzioni, investimenti intorno ad un’idea di bellezza come valore aggiunto dello straordinario patrimonio di città, beni storici e architettonici, artistici, culture materiali e immateriali. Il meglio del Made in Italy, come fattore decisivo su cui costruire il nostro sviluppo.

La settimana della bellezza, apertasi il 13 aprile e in programma fino al 21, rappresenta la risposta di Legambiente all'annullamento della settimana della cultura 2013 da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha sospeso per il momento l’ormai storica settimana primaverile di apertura gratuita dei luoghi statali dell’arte. Ne è da esempio l'iniziativa che si è svolta stamane a Firenze. Una visita guidata delle fogne storiche della città sotto Piazza Beccaria alla presenza del presidente di Legambiente Fausto Ferruzza e  che ha visto come “Cicerone” d’eccezione della visita, il presidente di Publiacqua,  Erasmo D’Angelis.
"La controproposta dell’associazione ambientalista - che prevede eventi culturali e visite guidate in Toscana per approfondire la conoscenza del territorio e dei suoi caratteri identitari - intende anche sottolineare al governo che verrà (e di cui auspichiamo un rapido insediamento) l’assoluta necessità di un’inversione di tendenza rispetto ai tagli finanziari fatti in questi ultimi anni alla cultura e quella di una nuova governance dei beni culturali" -  spiega Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana.

“Nel cuore di Firenze – aggiunge Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua - esiste un dedalo di gallerie che si sviluppano per 1.200 km circa di rete acquedottistica (circa 9792 km nell’intera area Publiacqua) e circa 800 km di rete fognaria (su circa 6.167 km nell’area Publiacqua). E’ un labirinto per lunghi tratti affascinante con architetture e coperture a volta e a mattoni addirittura con le indicazioni stradali risalenti all’epoca di Firenze capitale e alle trasformazioni dell’architetto Poggi. Sono anche le tracce incancellabili dell’enorme infrastruttura in parte risalente all’epoca medicea e lorenese e in particolare realizzata dalla metà del 1800 e con i lavori di Firenze capitale, per garantire acqua potabile e depurazione dei rifiuti domestici. C’è, insomma, una Firenze sotterranea che va riscoperta e, laddove possibile, messa anche a disposizione dei cittadini. La rete fognaria cittadina è fatta di condotte, cunicoli ma anche veri e propri canali, come il famoso Macinante, che risalgono in gran parte alla fine dell’800 e che di quell’epoca si portano dietro il fascino ma anche la perizia tecnica ed architettonica con cui sono state costruite. In questa città sotto la città – continua D’Angelis - Publiacqua svolge ogni giorno con i propri operatori un lavoro molto impegnativo di monitoraggio, controllo e di manutenzione in particolare della rete fognaria per evitare il più possibile allagamenti e inquinamenti. E’ un lavoro che non viene percepito perché si svolge sotto i nostri piedi, ma è determinante per qualità e sostenibilità della vita urbana. Per modernizzare tratti di fognatura (in particolare nella zona di Viale Belfiore, spesso soggetta ad allagamenti con piogge forti) da luglio partiranno lavori per 7,5 milioni di euro finalizzati alla ristrutturazione dell’Emissario in Riva Destra attraverso un nuovo collettore che sostituirà un tratto obsoleto dell’epoca del Poggi per 1,3 km di condotta con un diametro di 2 metri che migliorerà il deflusso degli scarichi anche dal centro storico, influendo positivamente anche sullo smaltimento delle acque meteoriche. E presto, nel 2014, saranno portati a termine i lavori del “tubone” di riva Sinistra d’Arno che permetteranno a Firenze di essere la prima area metropolitana depurata al 100%”.

Così la settimana della bellezza sarà un viaggio attraverso le numerose qualità toscane, che vanno riconosciute e riscoperte dalle comunità che le custodiscono, tutelate dalle istituzioni e inserite all’interno di processi economici virtuosi capaci di valorizzarli.

La rete fognaria di Firenze- La città di Firenze era dotata di fognatura mista, di sezioni modeste (70X105 cm) e con scarico in Arno, fino dal 1600. Nel 1837 fu l’Ing. Flaminio Chiesi a progettare il primo emissario in destra d’Arno realizzando quindi un primo intervento di risanamento fognario ed igienico sanitario. A trent’anni di distanza (1866) poi tocca agli ingegneri Giuseppe Poggi e Tito Gori progettare e realizzare un nuovo emissario che confluiva nel canale Macinante. Tale “fognone maestro” convogliava a valle della città le acque reflue miscelate con acqua dell’Arno, prelevata da una presa alla pescaia di Santa Rosa. Anche in riva sinistra d’Arno fu realizzato un emissario con sbocco in Arno all’altezza di San Frediano, secondo un progetto di emissario meridionale del 1865.
Le fognature del centro storico di Firenze costruite durante gli anni di Firenze capitale furono realizzate in muratura e pietre. I principali collettori risalenti a quest’epoca, come detto, sono in riva destra quelli del Poggi, del Chiesi, Macelli, ed in riva sinistra il Meridionale. Tutti questi collettori sono in gran parte percorribili. Negli ultimi venti anni sono stati costruiti in calcestruzzo precompresso i grossi collettori (circa 10 km cadauno di estensione) di Campo di Marte, Novoli, Gavinana, Romito-Cadorna e l’Emissario in riva destra del fiume Arno che raccoglie tutti i reflui degli scarichi  del Q5, Q2 e parte di Q1, per oltre 200mila ab/eq. ed un bacino di utenza di circa  4000/ ha. Lo sviluppo urbanistico dei Comuni limitrofi negli anni ’60 portò poi all’esigenza di realizzare nuovi collettori fognari e la copertura, in zone abitate, di fossi e canali. Per la città di Firenze il canale Osmannoro, la Goricina ed il Macinante hanno costituito per lungo tempo il naturale recapito dei reflui della città in riva destra. Per la riva sinistra, la piana di Scandicci, invece, i fossi campestri di Stagno e Stagnolo, del Dogaia del Dogaione, ha raccolto fino ad oggi gli scarichi fognari degli insediamenti a valle di Firenze. Per l’area fiorentina con i finanziamenti FIO nel 1985 fu programmato il disinquinamento del territorio con la progettazione, fra l’altro, dell’impianto di depurazione di San Colombano.

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