Il comune di Montelupo ha proposto al Demanio di gestire la Villa Medicea L'Ambrogiana per un periodo di 7 mesi, con l'obiettivo di far conoscere questo luogo, valorizzarlo e promuoverlo attraverso un calendario di eventi che si dipanerà nella prima parte del 2019 e che prenderà il nome di “Primavera in Villa”, nell’ambito del quale sono previste visite guidate con cadenza periodica e anche iniziative di varie tipologie.
Per la realizzazione di alcuni eventi - comunicano dalle stanze del comune - sono già stati avviati i primi contatti sia con il FAI che con l’Unesco, anche allo scopo di far rientrare la Villa dell’Ambrogiana fra i beni tutelati.
Dunque la sigla dell'accordo per la concessione temporanea è arrivata ieri, con la soddisfazione del primo cittadino.
«Il proprietario della Villa è il Demanio con cui abbiamo sempre avviato un dialogo proficuo e produttivo condividendo l’obiettivo di valorizzare e dare nuova vita a questo spazio - ha spiegato il sindaco Paolo Masetti. L’amministrazione ha sempre ribadito l’importanza di far tornare ad “usi civili” un immobile di tale pregio. Il percorso per arrivare a trovare una nuova destinazione è, inevitabilmente, lungo e articolato. Ci siamo però posti il problema di far accedere le persone nelle zone praticabili e agibili del complesso e quindi abbiamo avviato un percorso con il Demanio in tal senso. Gli eventi che andremo a costruire sono di qualità e spaziano da diverse forme espressive, nel rispetto del luogo e della sua storia».
Tante i motivi per rendere la Villa Medicea dell’Ambrogiana un luogo sempre più attrattivo. In parte interessanti sono le sue peculiarità architettoniche (è l’unica con accesso diretto al fiume Arno), oltre che la sua storia come sede di ospedale psichiatrico giudiziario.
Varcare il portone della Villa Medicea, vuol dire iniziare un viaggio in un luogo denso di storia e di storie. La situazione in cui versa l’intera struttura porta le tracce e le ferite delle vicende che l’hanno interessata: le celle del carcere rinnovate nella terza sezione, le originarie “scuderie”; l’incuria per i locali storici, come il salone del Principe, i cui affreschi risentono del passare del tempo; il mancato utilizzo di alcuni settori.