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Scuola, 7mila docenti da assumereLa Cgil trova sponda in Regione

A due settimane dal rientro a scuola, il sindacato e i precari lanciano la proposta al ministro dell'Istruzione Giannini per stabilizzare graduatorie e vincitori del concorsone in Toscana. L'assessore regionale all'Istruzione Bobbio appoggia la proposta

/ Redazione
Mar 26 Agosto, 2014
scuola

Mancano due settimane alla riapertura delle scuole quando la Flc-Cgil regionale lancia la proposta di assuzione in blocco di 7mila insegnanti: circa 2mila da prendere tra concorsone del 2012 e graduatorie provinciali ad esaurimento, gli altri 5mila da pescare nella girandola dei docenti precari che ogni anno vengono assunti e licenziati per poi tornare ad insegnare a settembre.

Il sindacato della Cgil ha lanciato l'idea direttamente al ministro del'lstruzione Stefania Giannini e ha chiesto a prefetto, dirigente USR e assessore regionale all'istruzione Emmanuele Bobbio di appoggiarli. Lo stesso assessore ha già fatto sapere tramite un'intervista rilasciata al Tg Rai regionale che porterà a Roma le istanze del sindacato e della parti sociali coinvolte. La ministra Giannini ha risposto che i docenti non devono essere né precari né supplenti.

Flc-Cgil vuole superare la "dicotomia organico di Diritto/Fatto e arrivando finalmente all'Organico Funzionale. Costerebbe troppo? Non è vero. Quanto costa la burocrazia necessaria per riempire tutte le caselle dei posti? Quanto costano le procedure di nomina dei supplenti? Quanto costa l'indennità di disoccupazione? Ma soprattutto: è un costo la qualità del servizio, alla luce del fatto che comunque paghiamo i supplenti?”

Sostengono la stessa proposta alcuni gruppi in rappresentanza dei precari della scuola (sia delle Gae che del Concorsone), come il Coordinamento vincitori del Concorso, il Gruppo precari Firenze e il Gruppo Facebook 'Ora Basta'.

Secondo il sindacato, inoltre, c'è anche la possibilità di sbloccare 200 posti in più per gli insegnanti grazie alla cosidetta "Quota 96" di docenti pensionandi. Inoltre, è da tenere subito conto dei posti vacanti lasciati dalla revoca dei trattenimenti in servizio disposta dalla legge sulla P.A. del mese di agosto, e dei “nuovi” pensionamenti non presi in considerazione all'atto del calcolo delle nomine in ruolo.