Qualche giorno fa in Toscana nel sito archeologico di Poggi Colla è stata fatta una scoperta straordinaria. Un gruppo di ricercatori del Mugello Valley Archaeological Project ha portato alla luce dalle fondamenta di un tempio una stele etrusca alta più di un metro e pesante 200 chili, con ben 70 lettere e segni di punteggiatura. La pietra faceva parte di un tempio sacro che 2500 anni fa venne demolito per costruirne uno più grande. Nascosta per oltre duemila anni, la stele si presenta ben conservata, solo in parte scheggiata e bruciacchiata.
Chiunque si sia mai avvicinato allo studio della scrittura etrusca sa bene che il problema principale è proprio la scarsità di testi che permettano uno studio approfondito di questo linguaggio. Questa scoperta potrebbe dunque far fare grossi passi avanti alla ricerca. La pietra, dopo essere ripulita, sarà sottoposta a fotogrammetria e scansioni laser, per essere poi tradotta da Rex Wallace dell'Università del Massachusetts. La stele potrebbe rivelare il nome della divinità che veniva adorata nel Tempio di Poggi Colla.
Proprio in questi giorni a Cortona è aperta la mostra "Gli Etruschi maestri di scrittura. Società e cultura nell'Italia Antica" che fa il punto su oltre trent'anni di ricerche in questo ambito esponendo alcuni dei testi etruschi più lunghi al mondo come la Mummia di Zagabria, la Tabula Cortonensis e le Lamine di Pyrgi. Mentre nel Palazzo Pretorio di Prato sono attualmente esposte le Pietre Fiesolane, ventiquattro monumenti in pietra decorati a rilievo per la mostra "L'Ombra degli Etruschi".
(Foto credit: Mugello Valley Project)
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