Salute/ARTICOLO

Sclerosi multipla, gravidanza è più sicura

Nessun rischio per la degenerazione della malattia né di malformazioni nel nascituro, farmaci testati dall’Università di Firenze

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
donna-incinta
Nessun rischio in più per le donne in gravidanza, né tantomeno per i nascituri. Lo dimostra uno studio coordinato da un gruppo di ricerca dell’Università di Firenze, guidato da Maria Pia Amato e pubblicato sulla rivista Neurology.

Lo studio chiarisce che l’esposizione a questi farmaci immunomodulanti non aumenta significativamente il rischio di aborto spontaneo, sia in confronto alle pazienti con sclerosi multipla non esposte alle cure che alla popolazione generale. Inoltre, grazie al follow-up dei bambini fino a 2 anni, in cui sono state analizzate le anomalie di sviluppo che possono manifestarsi più tardivamente, ha dimostrato che non esiste un rischio malformativo per il nascituro.

L’indagine è stata condotta in 21 tra i maggiori centri italiani per la sclerosi multipla, attraverso il monitoraggio di 423 gravidanze in 415 donne con sclerosi multipla.“Fino a ora non esistevano studi condotti sull’uomo - ha spiegato Maria Pia Amato, associato di Neurologia e responsabile del Settore Sclerosi Multipla della SOD Neurologia I dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi - In assenza di evidenze certe il consiglio del neurologo è quello di sospendere i farmaci per almeno un mese prima di intraprendere una gravidanza, lasciando quindi scoperta la madre rispetto al rischio di ricadute di malattie per un periodo potenzialmente lungo. I risultati del nostro studio, basato sulla più ampia casistica esistente nella letteratura scientifica internazionale, hanno pertanto un’importante ricaduta pratica sulla condotta terapeutica e sul counseling delle pazienti che desiderano una gravidanza”.

“Soprattutto nei casi più attivi, a rischio di ricadute durante la sospensione delle terapie ha sottolineato la ricercatrice - è possibile proseguire il trattamento in sicurezza, almeno fino al momento del concepimento. Il nostro studio infatti, confermando i risultati di altre ricerche precedenti, evidenzia che una volta iniziata la gravidanza si realizza una “protezione naturale” della madre, con una significativa riduzione del rischio di ricadute nei nove mesi di gestazione”.

La ricerca ha raccolto un ampio database di informazioni che permetterà, in successive analisi, di valutare altri aspetti critici, come l’impatto della gravidanza sul decorso a lungo termine della malattia, il ruolo svolto dall’allattamento e il rischio di ricadute per la madre nel periodo puerperale.

La sclerosi multipla è una malattia demielinizzante del sistema nervoso centrale, a causa sconosciuta e patogenesi autoimmune, che ha un decorso cronico e comporta nel tempo gradi variabili di disabilità neurologica; colpisce giovani adulti tra i 20 e i 40 anni, soprattutto donne in età riproduttiva.

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