Nuova scoperta negli scavi per riportare alla luce il Teatro Romano conservato sotto Palazzo Vecchio a Firenze, riemerso durante i lavori per il nuovo foyer e la nuova biglietteria del museo. Nel corso di interventi di rifacimento, è venuto alla luce l'antico percorso di accesso del pubblico del teatro, il “vomitorium”, posto a collegamento tra l'emiciclo esterno e l'orchestra (rinvenuta già con precedenti scavi), dove sono visibili gli originari pavimenti in lastroni di pietra e gli intonaci.
Sono stati trovati inoltre pozzi di approvvigionamento idrico e di smaltimento che scendono a una profondità di oltre 10 metri sotto il livello attuale di Firenze, e le fondamenta murarie che avrebbero fatto da base all'edificazione del Salone dei Cinquecento.
Il Teatro Romano doveva avere una capienza di quasi 7mila spettatori ma nel periodo di massimo splendore, intorno al I, II secolo dopo Cristo, corrispondente alla grandiosa ristrutturazione della città compiuta in età imperiale, si stima che il pubblico potesse arrivare fino a 10-15mila presenze.
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Le sue vestigia si estendono su una vasta porzione di terreno sotto Palazzo Vecchio e Palazzo Gondi, con la cavea rivolta verso piazza della Signoria e la scena lungo via dei Leoni. Il teatro restò attivo fino al V secolo, e dopo cadde in disuso e venne via via dimenticato. I suoi resti iniziarono gradualmente a riaffiorare nell’Ottocento quando, in occasione del trasferimento a Firenze della capitale del regno d’Italia fu intrapresa un’intensa seria di campagne di sventramento e ammodernamento del tessuto urbano.
Dopo un’indagine archeologica preliminare effettuata a fine anni Novanta, la vera e propria campagna di scavo si è svolta tra il 2004 e il 2010, condotta dalla cooperativa Archeologia sotto la direzione scientifica della sovrintendenza per i beni archeologici della Toscana