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Sanità 'umanizzata': la Regione rinforza la rete delle cure palliative

Pronti il nuovo assetto organizzativo e gli indirizzi: la Giunta Regionale approva la proposta dell'assessore alla salute Stefania Saccardi

/ Redazione
Gio 6 Dicembre, 2018
cure

Potenziamento e qualificazione dei servizi, così la Regione Toscana punta a rafforzare la Rete delle cure palliative, a partire da nuove figure, come il responsabile della rete stessa. E poi l'istituzione di un Comitato strategico regionale a cui si aggiungeranno anche delle sottoreti operative per ciascuna area vasta.

A definire il nuovo assetto è stata una delibera di Giunta regionale presentata dall'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e approvata nel corso dell'ultima seduta tenuta dall'esecutivo.

Uno studio dell'Agenzia Regionale di Sanità sulla qualità dell'assistenza nelle cure di fine vita, rivela infatti  che - nell'ultimo mese di vita - più di un terzo dei pazienti ha effettuato almeno un accesso al pronto soccorso e la grande maggioranza (75%) ha effettuato almeno un ricovero in reparto per acuti; il decesso è avvenuto in ospedale nel 45,5% dei casi. L'8% dei pazienti ha invece fatto ricorso all'hospice nell'ultimo mese di vita: 17% nel caso dei tumori, solo l'1% tra i pazienti con malattia cronica. 

"La Toscana è stata tra le prime Regioni che hanno dato corso alla legge nazionale sul biotestamento - ha ricordato l'assessore Saccardi - Noi abbiamo voluto però inserirla in un quadro più complessivo delle cure del fine vita, perché riteniamo che il sistema sanitario, anche laddove non possa curare, debba però prendersi cura della persona fino all'ultimo momento di vita. La delibera che abbiamo approvato lunedì scorso fa parte di questo percorso complessivo di aiuto, sostegno e accompagnamento al paziente nell'ultima parte della sua vita".

Oltre all'assetto organizzativo la delibera puntualizza anche le iniziative che la Rete dovrà mettere in campo. Tra queste c'è l'adozione di iniziative formative in tema di cure palliative, rivolte a tutto il personale sanitario. Le tre Università della Toscana dovranno dunque essere coinvolte anche nella fase della formazione pre-laurea di tutte le professioni sanitarie. Inoltre - come si puntualizza nell'atto approvato - dovranno essere definiti degli indicatori di esito, in aggiunta agli indicatori Lea (Livelli essenziali di assistenza), per monitorare il funzionamento della rete.