Il Bruscello di Montepulciano (Siena), uno degli appuntamenti più importanti del teatro popolare italiano, arriva alla 71°edizione con la rappresentazione di “Francesco d’Assisi” in programma da giovedì 12 a domenica 15 agosto con inizio alle 21.30. Il cartellone dell'iniziativa è stato presentato a Firenze alla presenza del presidente della Compagnia Popolare del Bruscello Marco Giannotti, del direttore artistico Franco Romani, dal maestro Luciano Garosi e del sindaco di Montepulciano Andrea Rossi. Questo spettacolo è l’ultimo episodio che completa la fortunata trilogia sulla Divina Commedia che ha riscosso dal pubblico e dalla critica un enorme successo iniziata nel 2008 con “Ugolino della Gherardesca” e proseguito l’anno dopo con “Pia de Tolomei”.
La rappresentazione, in tre atti, andrà in scena come tradizione, sul sagrato della cattedrale di Montepulciano nel suggestivo contesto di Piazza Grande, cantato con arie popolari da attori non professionisti e da circa 100 comparse con un età che va dai 6 ai 70 anni. L’evento è organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello in collaborazione con il Comune di Montepulciano, la Provincia di Siena, la Regione Toscana e Fondazione MPS. La direzione artistica, regia e scenografia sono di Franco Romani, le musiche del maestro Luciano Garosi e i testi di Irene Tofanini. “Francesco d’Assisi” come i due ultimi bruscelli che l’hanno preceduto, rappresentano una svolta nella direzione del rinnovamento anche se nel rispetto dei canoni tradizionali. Infatti, se da una parte non viene toccata la struttura centrale dello spettacolo fatto di storie popolari tratti dai poemi e dai libretti con l’introduzione di ogni atto da parte dello “storico” (Alfiero Tarquini), accompagnato dai paggi con l’arboscello e la lanternina, e le singole scene presentate dalla figura del “cantastorie” (Alessandro Zazzaretta); dall’altra ci sono importanti novità già molto apprezzate da pubblico e critica.
L’aspetto musicale, che rappresenta il cuore di questa innovazione e la riscrittura dei testi con una maggiore attenzione allo spessore psicologico dei personaggi. Inoltre l’orchestra è stata allargata a 39 elementi e punta a dare un interesse particolare alle scene corali, vivacizzandole con balli, cortei e musicisti sulla scena. “Hanno mantenuto una grande importanza le scene liriche - spiega Luciano Garosi - dove la normale dinamica del Bruscello in un certo senso si ferma e indugia lasciando spazio alle situazioni emotive dei personaggi, realizzandosi musicalmente anche tramite duetti e terzetti. Un ruolo rilevante è affidato al coro, che interviene per sottolineare i momenti di particolare intensità drammatica, amplificando e sottolineando le vicende interiori dei personaggi”. Sul palco ci sarà poi un cast giovanissimo specialmente nei ruoli principali che da fiducia per un futuro sempre più brillante per la ultrasettantenne Compagnia Popolare del Bruscello. San Francesco sarà interpretato da Marco Banini al debutto nelle vesti di primo attore e intorno a lui tutti gli altri interpreti. Chiara sarà interpretata la stessa giovane autrice del libretto, Irene Tofanini mentre Annalisa sarà interpretata da Chiara Protasi. Da notare poi che l’interprete del Vescovo d’Assisi è don Azelio Mariani, parroco di Montepulciano, che la voce recitante sul coro muto, nel finale sulla morte di Francesco, è stata registrata dal Vescovo di Montepulciano, Chiusi e Pienza S.E Padre Rodolfo Cetoloni e verrà diffusa per dare più drammaticità dell’evento.
“Lo spettacolo segue l’evoluzione e la crescita di Francesco nel suo difficile percorso alla ricerca di Dio – racconta il regista Franco Romani - e il finale è carico di suggestioni musicali, è il punto d’arrivo di questa crescita verso l’assoluto.” “Siamo molto soddisfatti - sottolinea il presidente della Compagnia Popolare del Bruscello Marco Giannotti – perché si conclude la trilogia in crescendo, e questo onestamente non era facile prevederlo dopo la Pia del 70°. Con quest'opera, il Bruscello concretizza anche un percorso di riavvicinamento dei giovani che costituiranno per la Compagnia lo zoccolo duro per i prossimi anni. Giovani che si sono fatti le ossa, alcuni fin da bambini, nel sagrato del duomo ed oggi assurgono al ruolo di protagonista ben preparati sia dal punto di vista interpretativo che vocale”. “Investire in cultura è la cosa più difficile – aggiunge il sindaco Andrea Rossi – ma per noi è fondamentale come dimostra l’impegno che mettiamo in campo per tutti gli eventi dell’estate poliziana”.