Cultura/ARTICOLO

Sammezzano, meraviglia moresca nel cuore della Toscana

Un castello e il suo parco valorizzati nel nome dell’eccentricità e del lusso

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

L’antico maniero di Sammezzano a Reggello, con i suoi sontuosi interni, la ricca torre e le decorazioni della facciata è oggi uno dei pochi esempi italiani di edificio in stile moresco. Attualmente il complesso, dopo anni di abbandono e di degrado, è in fase di recupero grazie anche all’intervento di privati intenzionati a ridare a questo castello il posto che gli spetta tra i beni architettonici e paesaggistici del nostro paese. Sammezzano ospiterà un lussuoso Sporting Resort ed incorporerà un Boutique Hotel, vari appartamenti, e un Country Club con impianto da golf. L’obbiettivo è quello di ripristinare i suggestivi ambienti interni e verificare la condizione delle piante presenti nel grande parco di 185 ettari, destinato alla fruizione pubblica. Nell’Ottocento i terreni agricoli presenti dietro il castello furono piantumati per ordine di Ferdinando Panciatichi. L’area boscata ospitava specie esotiche e rare, molte delle quali però non sono arrivate ai nostri giorni. Ciononostante molti alberi del progetto originale sono stati reimpiantati e oggi Sammezzano può vantare un numeroso gruppo di sequoie americane, uniche nel loro genere in Italia. La storia di questo castello affonda le sue radici nell’alto Medioevo: il sito ospitava originariamente una piazzaforte longobarda sulla quale i Gualtierotti realizzarono un castello che tennero fino al 1500. Successivamente esso passò agli Altoviti e quindi per confisca ai Medici. Il maniero fu quindi proprietà degli Ximenes Aragona. Fu comunque l’architetto Ferdinando Panciatichi Ximenes, studioso e cultore dello stile moresco oltre che collezionista di arredi e oggetti, che conferì al maniero l’aspetto attuale. I lavori cominciarono alle metà dell’Ottocento trasformando le sale e i corridoi interni in un caleidoscopico susseguirsi di nicchie, finestrelle, filari di colonne, arricchiti da capitelli, archi, volte a ventaglio, con rivestimenti in motivi geometrici che rimandavano chiaramente all'Alhambra di Granada. I colori e gli stilemi dell’arabesco si ritrovano anche sugli esterni in cui sembra prevalere l’esempio del il Taj Mahal, mausoleo indiano d'epoca Mogul. Periodicamente il castello apre le sue porte ai visitatori. Per informazioni bisogna rivolgersi direttamente al Comune di Reggello.