Arriva da Massa ma si è laureata in ingegneria biomedica all'Università di Pisa e oggi è considerata dalla giuria del Premio Springer come miglior ricercatrice al mondo. La consegna del prestigioso riconoscimento si è tenuta nei giorni scorsi in Salento, nel corso della conferenza internazionale Augmented Virtual Reality.
Mamone, borsista di ricerca presso il Centro EndoCAS per la Chirurgia Assistita dal Calcolatore dell’Università di Pisa, ha redatto il miglior articolo scientifico nella categoria giovani ricercatori. Articolo che deriva proprio dalla tesi con la quale si è laureta nei mesi scorsi in ingegneria. Intitolato “Robust Laparoscopic Instruments Tracking Using Colored Strips”, lo studio permette in modo semplice, accurato e ed efficace di tracciare il movimento degli strumenti chirurgici laparoscopici in un ambiente simulato con realtà aumentata.
Virginia Mamone ha svolto questa ricerca nell’ambito di SThARS, un progetto finanziato dal Ministero della Salute e dalla Regione Toscana di cui è capofila l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana sotto il coordinamento del professore Vincenzo Ferrari, bioingegnere al dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa. Insieme a Virginia Mamone, coautori dell’articolo sono anche Rosanna Maria Viglialoro e Fabrizio Cutolo dell’Ateneo pisano, Filippo Cavallo della Scuola Superiore Sant’Anna e Simone Guadagni dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.