Nuove frontiere per la chirurgia robotica raggiunte in Toscana, dove sin dal 2000 si utilizzano i robot in sala operatoria. Alla lista degli interventi innovativi eseguiti nella nostra regione, si è aggiunto nei giorni scorsi un trapianto di rene robotico con prelievo da donatore a cuore fermo, effettuato nell'azienda ospedaliero universitaria di Careggi per la prima volta in Italia, grazie al sistema di supporto vitale Ecmo (extracorporeal membrane oxygenation), che mantiene l'ossigenazione degli organi, che altrimenti verrebbero irrimediabilmente danneggiati dall'assenza di battito, rendendo impossibile il trapianto.
“In Toscana abbiamo precorso i tempi, utilizzando la robotica già dal 2000 – sottolinea l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – i robot sono presenti a Careggi, alle Scotte di Siena, al Cisanello di Pisa, ad Arezzo e a Grosseto, dove funziona la Scuola internazionale per la didattica. Ma noi abbiamo scelto di fare della robotica una sorta di grande istituto, da governare come una struttura unica."
L'Urologia universitaria dell'ospedale Careggi utilizza regolarmente due dei tre sistemi a disposizione dell'Azienda. Il grande impegno aziendale ha permesso nel 2016 di sfiorare un totale di 900 interventi, e di arrivare ad un numero complessivo di circa 4.000 interventi robotici dal 2010, anno in cui è stato installato il primo sistema robotico. Questi risultati pongono l'Aouc ai primi posti a livello europeo per tale tipo di chirurgia e al primo posto in Italia.