In Toscana aumentano e diventano uniformi su tutto il territorio le procedure di screening neonatale per individuare i disturbi dell’udito. Nel corso dell’ultima seduta la giunta regionale ha infatti approvato le nuove linee di indirizzo per la conduzione dello screening e del percorso audiologico neonatale in tutta la Toscana. L’identificazione e la diagnosi precoce della sordità infantile è indispensabile per ridurre al minimo o annullare i gravi difetti che il deficit uditivo può determinare sullo sviluppo del linguaggio e sullo sviluppo del bambino. Lo screening universale si propone di identificare il maggior numero possibile di bambini con disturbi permanenti dell'udito, da medio a gravi, il più precocemente possibile. La Toscana è stata tra le prime regioni in Italia a recepire la necessità di uno screening auditivo neonatale.
L’obiettivo di copertura al 95% individuato nel Piano regionale per la prevenzione 2014-2018 è stato raggiunto negli anni passati con punte di copertura al 99%. Ora si è sentita l'esigenza di aggiornare il protocollo di esecuzione dello screening e del percorso diagnostico-riabilitativo, in base all'esperienza maturata e alle più recenti conoscenze della letteratura sull'argomento.
"La sanità toscana punta moltissimo sulla prevenzione, in tutti i settori - dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi -, e come tutti gli screening, anche quello audiologico neonatale serve per individuare precocemente eventuali deficit. L’aggiornamento delle linee di indirizzo che abbiamo varato consentirà agli operatori dei punti nascita e anche ai pediatri di famiglia di identificare in maniera sempre più efficace i bambini con possibile ipoacusia, e quindi intervenire tempestivamente".