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Ristorazione VS social eating: la tecnologia al servizio del food

Il 2 e il 3 dicembre, Firenze diventa capitale del turismo 2.0 e non solo: ecco gli appuntamenti dedicati all'enogastronomia e al benessere alimentare

/ Marta Mancini
Mar 24 Novembre, 2015
social eating

Mangiare rende felici, non è certo una novità. Dai tempi dei tempi, gustare un pranzo o uno spuntino in compagnia è sempre stato sinonimo di gioia e spensieratezza. Basta andarsi a ricercare il Hip, Hip, Hurrah!, il dipinto del danese Peder Severin Krøyer, per ricordarselo.

Hipp hipp hurra! Konstnärsfest på Skagen - Peder Severin Krøyer.jpg
["Hipp hipp hurra! Konstnärsfest på Skagen - Peder Severin Krøyer" by UFA66 - Own work. Licensed under Public Domain via Commons]

Anche in epoche più moderne, il cibo è soprattutto convivialità: lo si vede negli spot pubblicitari che passano alla tv, che esaltano lo stare a tavola, con amici e familiari, anziché concentrarsi solo sullo schermo dello smartphone.

Eppure, già da alcuni anni, il mondo del food e quello delle nuove tecnologie vanno a braccetto. Ne sono la conferma alcuni appuntamenti in programma alla BTO – Buy Tourism Online, del 2 e 3 dicembre alla Fortezza da Basso di Firenze.

La conference - che raggiunge il traguardo dell’VIII edizione – è un punto di riferimento per chi si occupa di travel 2.0 e non solo. Ecco perché anche gli esperti di enogastronomia sono chiamati a partecipare.

Durante il Day One, si ripete l’incontro Vetrina Toscana, il progetto regionale di che promuove la buona cucina partendo dagli operatori sul territorio. Gigi Tagliapietra, in questa occasione, approfondisce il concetto di “cum-petere” riferito alla convivenza tra ristorazione classica e social eating. Al termine, spazio anche ai risultati della relativa indagine commissionata da Confcommercio Toscana a Centro Studi Turistici.

Lo stesso dibattito è al centro del panel del giorno successivo. Qui intervengono i rappresentanti di Assohotel Confesercenti Toscana, di Fiepet Confesercenti e di Gnammo, la piattaforma che unisce chef casalinghi e buongustai.

Questi ultimi presentano anche la case history torinese “Una cena al museo”, ovvero come i migliori esponenti della cucina locale hanno partecipato a delle serate culinarie all’interno di Palazzo Madama.

Da segnalare, infine, l’intervista a Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food. Terminato da qualche mese l’Expo di Milano, continuiamo a parlare di sostenibilità ambientale, cibo per salvare il pianeta e il nostro benessere.

 

Per maggiori dettagli, consulta: www.buytourismonline.com