Ambiente/ARTICOLO

Riserva di Massaciuccoli, fermato il bracconiere che cacciava le folaghe

L'uomo – colto in flagranza dai guardiaparco di Migliarino - cacciava di frodo all'interno della Riserva naturale del Chiarone

/ Redazione
Ven 20 Novembre, 2015
Folaga massaciuccoli

Fermato nei giorni scorsi il bracconiere che negli scorsi mesi ha cacciato di frodo le folaghe nel Lago di Massaciuccoli, colpendo soprattutto all'interno dell'area della Riserva naturale del Chiarone. Nelle scorse settimane i guardiaparco del corpo di vigilanza dell’Ente Parco Migliarino San Rossore-Massaciuccoli, hanno infatti intercettato l'uomo alla guida di un barchino dotato di un apposito doppiofondo dove hanno rinvenuto un fucile da caccia e numerose munizioni in piombo, oggetti entrambi proibiti in tutto il comprensorio.

Le guardie del Parco hanno provveduto a sporgere denuncia presso la Procura del Tribunale di Lucca e a porre sotto sequestro sia l’arma, le munizioni e l’imbarcazione. Per il bracconiere, oltre al rischio di condanna penale ed al pagamento di pesanti sanzioni amministrative, potranno esserci ripercussioni anche sulla licenza di caccia. L’azione intrapresa dal corpo di vigilanza dell’Ente ha avuto il supporto anche da parte degli altri cacciatori del comprensorio, che da tempo si sono adeguati alle misure di prelievo delle risorse faunistiche, nel pieno rispetto dei limiti e delle modalità consentite.

Le folaghe nel Lago di Massaciuccoli sono infatti in drastico calo dopo che nel passato, durante la stagione invernale, veniva registrata la presenza di alcune decine di migliaia di esemplari nello specchio d'acqua pisano. Ma se fino ai primi anni Novanta nell’oasi del Chiarone stazionavano ancora circa un migliaio di folaghe, successivamente la completa scomparsa della vegetazione di cui si cibavano ne ha determinato la quasi totale scomparsa.

Di recente alcune centinaia di folaghe hanno ripreso a frequentare l’area grazie soprattutto al miglioramento della qualità delle acque del lago e alla parziale ricrescita della vegetazione di cui l’animale si nutre, visibile dai visitatori anche in numerosi canali della palude.

 

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