Quella di Rio 2016 sarà per il portiere della Pro Recco e della nazionale la quinta Olimpiade. Un traguardo ancora più importante per il trentasettenne pallanuotista pratese che veste la maglia azzurra dal 1999, collezionando 396 presenze in nazionale. "Un punto di arrivo" l'ha definito Stefano Tempesti, ieri al Foro Italico di Roma per la Giornata Nazionale dello Sport, ricordando che "difficilmente ci sarà un'altra Olimpiade".
"Sono realista - ha detto - ho dato tanto a questo sport e ho iniziato anche un po' presto, visto che la mia prima Olimpiade l'ho fatta a 20 anni. Sono tanti anni che mi sacrifico per la pallanuoto, ho avuto tanto da questo sport e se mi dite cosa succederà da qui ai prossimi quattro anni, difficilmente mi vedo al top. Magari mi vedo un po' più tranquillo e senza stress. Certo, nella vita mai dire mai, perché magari mi posso riposare nei prossimi tre anni e poi giocarmi la sesta Olimpiade, ma per ora la vedo un'ipotesi molto lontana".
Intanto adesso - dopo l'argento conquistato con a Londra 2012 - l'azzurro del Settebello non nasconde l'ambizioso obiettivo di una medaglia anche in Brasile: "Andremo a Rio sicuramente per vincere - ha chiosato Tempesti - anche se siamo consapevoli che è talmente alto il livello della pallanuoto in questo momento che puoi arrivare primo o decimo senza aver commesso troppi errori o cose eccezionali".