Produrre biostimolanti in grado di accrescere la resistenza alla siccità delle colture e aumentare la capacità delle piante di assorbire nutrienti naturalmente presenti nel terreno: è questo l'obiettivo di Joint Lab, il nuovo laboratorio di ricerca nato dalla collaborazione tra la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e l'azienda Valagro, che ha investito nel progetto un mlione di euro per i prossimi tre anni. mira ad abbinare le competenze nella ricerca e sviluppo dell'azienda con la ricerca scientifica dell'istituto di Scienze della Vita della Sant'Anna ".
Grazie alla collaborazione fra il team di Valagro e il PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita della Sant’Anna, il laboratorio congiunto si focalizzerà sullo sviluppo di biostimolanti capaci di attivare i processi fisiologici della pianta e ottimizzarne le prestazioni, anche in presenza di risorse limitate.
Oggi, le colture più rilevanti per l'alimentazione mondiale sono i cereali (riso e mais in primis), oltre ad alcune altre come la soia: per tutte queste colture l'acqua è una risorsa fondamentale e il suo utilizzo efficiente - la "water use efficiency" – è un elemento chiave in uno scenario globale in cui la disponibilità d’acqua non è garantita sempre. Per questo uno degli obiettivi chiave del Joint Lab sarà di sviluppare biostimolanti che consentano all'agricoltore di ottimizzare i consumi idrici: si punta ad un sensibile risparmio nel consumo di acqua irrigua e anche a ridurre l'uso dei fertilizzanti.
Il nuovo laboratorio può contare sulla capacità di analizzare oltre 600 campioni di DNA in un'ora, con quindi un potenziale di quasi 4mila analisi al giorno, oltre ad essere dotato di 150 metri quadrati di celle climatizzate con luce LED in grado di riprodurre qualsiasi condizione climatica. “Le caratteristiche tecniche del nuovo laboratorio congiunto, abbinate ad uno staff di oltre 20 ricercatori, fanno del Valagro @PlantLab un esempio unico di integrazione tra ricerca scientifica e mondo dell'industria - sottolinea Pierdomenico Perata, rettore della Sant’Anna - il Joint Lab favorirà un’interazione spontanea, trasversale tra i due team di ricercatori, generando un vero e proprio “ecosistema” di innovazione con il trasferimento tecnologico e di “know-how” tra il laboratorio universitario e l’azienda.”