Cultura/ARTICOLO

Riaprono le sale giapponesi del Museo Stibbert e arrivano i Robot

A Firenze dal 14 aprile al 10 settembre si terrà la mostra 'Robot Fever. Il Samurai nell’era dei Chogokin'

/ Redazione
Lun 10 Aprile, 2017

Il Museo Stibbert a partire dal 14 aprile riaprirà la sezione dell’armeria giapponese completamente rinnovata sia per quanto riguarda gli ambienti e le loro decorazioni che le straordinarie armature dei samurai. La Sezione Giapponese del Museo Stibbert è la prima grande collezione monotematica che nasce in Italia, intorno al 1870, ed una delle prime al mondo al di fuori del Giappone. Frederick Stibbert fu folgorato dall’arte giapponese, vista per la prima volta approfonditamente durante l’Esposizione Universale di Parigi nel 1867. Partendo da un piccolissimo nucleo di opere acquistate subito dopo l’esposizione parigina, Stibbert, per comporre l’attuale collezione giapponese, si impegnò sistematicamente fino a pochi mesi prima della sua morte, acquistando opere in Inghilterra, Francia, Italia, o direttamente in Giappone, tramite agenti di fiducia.

La collezione comprende 1800 numeri di inventario ed è distribuita in quattro sale al primo piano. Questi ambienti, che non erano stati oggetto finora di alcun intervento conservativo, ultimamente avevano subito, gravi danni a causa delle infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto. Gli interventi di restauro, finanziati dalla Fondazione Ente Cassa di Risparmio, hanno riportato al loro originario aspetto tutti gli ornati che fanno da scenografico sfondo alle armature dei samurai, le vetrine e gli arredi secondo lo spettacolare gusto tipico di Frederick Stibbert.

Per celebrare questo importante momento, sarà inaugurata la mostra "Robot Fever: il Samurai nell'era dei Chogokin" che espone parte degli oggetti più rari e inconsueti raccolti da Stibbert mettendoli a confronto con i moderni robot ideati dai maggiori designers di giocattoli orientali ed americani. La mostra è un curioso viaggio tra passato e presente nella storia di mondi lontani rivissuti sia attraverso le fantastiche storie partorite dalla fervida fantasia dagli scrittori e dei fumettisti novecenteschi, sia attraverso le opere radunate da un intelligente collezionista.

L'esposizione indaga tutta una tipologia di inedite opere frutto della rinata industria del giocattolo novecentesco ripercorrendo la storia e l'evoluzione del giocattolo nipponico a partire dal successo interno fino all'esplosione del fenomeno a livello internazionale.

In Giappone, negli anni ’70, si inventano fumetti e film d’animazione che vedono protagonisti super robot chiamati a proteggere la patria da tutta una serie di minacce aliene. Il loro successo è immediato e i giocattoli prodotti con le fattezze dei nuovi coraggiosi combattenti vanno a ruba.

Le fattezze e i valori che questi nuovi eroi manifestano sono ricalcati su quelli tradizionalmente associati agli antichi guerrieri samurai che, dopo un periodo di eclissi nell’immediato dopoguerra, ritrovano il favore del grande pubblico. Il design dei modernissimi guerrieri attinge a piene mani al campionario stilistico fornito dalle armi e dalle armature dei samurai, così come i principi e i valori morali degli antichi combattenti giapponesi sono ora fatti propri dai moderni super eroi.

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