Cultura/ARTICOLO

Residenze artistiche toscane: cultura, formazione ed economia

Incontro in Regione tra la vicepresidente Barni, l'Anci e le residenze artistiche. Un progetto che ha prodotto un volume d'affari, in tre anni, di 5 milioni di euro, con ricadute anche sociali e culturali

/ Redazione
Mar 7 Novembre, 2017

Sono ventitrè le residente artistiche in Toscana. Diciotto sono singole e cinque multiple, animate da trentatré imprese teatrali: un cantiere in continua evoluzione e un modello che la Regione intende valorizzare per sostenerne il ruolo di produzione ma anche di formazione culturale. Uno snodo e un punto di incontro tra arte e comunità, un'opportunità di crescita professionale ma anche civile, sociale ed economica visto che il volume di affari generato nell'ultimo triennio è pari a 5 milioni di euro.

"Sulle residenze artistiche abbiamo avviato un lavoro tre anni fa e vogliamo portarlo avanti" - ha spiegato quest'oggi in Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze l'assessore alla cultura e vice presidente della giunta regionale toscana, Monica Barni che ha incontrato anche l'Anci e i rappresentanti degli spazi teatrali 'abitati'. "Le residenze artistiche sono, nei numeri toscani - ha proseguito -  qualcosa che nelle altre regioni non esiste: un'eccellenza, ‘avamposti culturali in tricea' di un lavoro che mette insieme qualità e prossimità. Ma sono anche una delle tante tessere capaci di garantire una diffusa accessibilità alla cultura, che è un po' il fil rouge, trasversale, dell'azione portata avanti dall'assessorato dall'inizio della legislatura".

"Sulle battaglie culturali mi piacerebbe un fronte comune di tutte le forze politiche"  - ha rilanciato anche Simone Gheri, in rappresentanza di Anci Toscana, un punto importante ripreso anche da Renzo Boldrini, coordinatore delle residenze artistiche toscane che ha parlato di questo progetto innovativo e scommessa 'glocal' come di "un'espressione di democrazia partecipativa", perchè non solo si producono spettacoli ma si fa anche animazione dei territori, con le comunità che le abitano.

"La prossimità e la vicinanza con i cittadini e la comunità che abita i territori ne sono il tratto distintivo - ha aggiunto l'assessore Barni, mentre ricorda il documento identitario siglato dagli operatori delle residenze nei mesi scorsi – e sono espresse al meglio da un progetto diffuso, così come lo sono la capacità di dare ‘sostanza' alle differenze vocazioni, non solo artistiche, che costituiscono il Dna delle loro diversità". 

I risultati ad oggi sono incoraggianti. L'anno scorso, nel 2016, le residenze toscane hanno programmato autonomamente 1618, oltre l'11 per cento in più del 2015, e 127.049 sono state le presenze, con un aumento di più del 20 per cento.Nel 2016 sono state inoltre organizzate 6242 giornate di laboratorio e attività d'incontro, formazione, promozione e diffusione delle culture teatrali ed altre 2.094 in cui i teatri si sono trasformati in una casa per il lavoro fra artisti e pubblico ospitando da tutta Italia e dall'estero artisti in residenze.