Rossi l'aveva annunciato, entro il mese di luglio avrebbe chiuso la questione della Giunta, scegliendo l'assessore che avrebbe seguito le deleghe di cultura, università e ricerca. Il nome è quello che già si vociferava da tempo, ossia la senese Monica Barni, (attualmente rettore dell'Università per stranieri di Siena) che ricoprirà anche l'incarico di vicepresidente della Regione Toscana.
"E' una donna fortemente presente nel mondo della ricerca scientifica e delle relazioni internazionali a essa collegati - ha spiegato il governatore Enrico Rossi -E questo rappresenta un segnale forte in relazione a ciò che ci proponiamo di fare in questa legislatura. Come conseguenza della scelta di ridurre gli assessori - ha continuato il presidente - anche in questo caso avremo un 'maxiassessorato' e molte sono le cose di cui si dovrà occupare Monica Barni"
Rossi ha tenuto a precisare che la delega alla cultura è decisamente importante per una regione come la Toscana che dovrà però essere interpretata "in modo fortemente innovativo". "Per la prima volta abbiamo separato la cultura dalle attività turistiche - ha ribadito Rossi - superando una sorta di rapporto ancillare della prima nei confronti delle seconde. E l'abbiamo invece riconnessa con l'università e con la ricerca, per restituirle piena dignità e per coglierne tutte le potenzialità".
"Questa è la nostra sfida, una sfida con cui la Toscana guarda anche agli scenari internazionali. Se la Toscana è una regione leader nell'export lo deve anche al valore della sua ricerca e ai suoi rapporti culturali - così chiosa il governatore Rossi - Penalizzare la cultura è come consentire a un aereo in volo di liberarsi del suo motore. Al contrario, qui ci sono prospettive importanti per l'economia e il lavoro della Toscana. Monica Barni ha le caratteristiche giuste per aiutarci a costruirle".
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