Da domani saranno applicati i nuovi ticket sanitari in Toscana: tutti i cittadini non esenti, e con un reddito superiore ai 36 mila euro, dovranno pagare un contributo modulato sul reddito sui farmaci e sulle visite specialistiche. Tre le fasce di reddito individuate: da 36.151 a 70 mila euro (B), da 70 mila a 100 (C), e oltre 100 mila (D), tutte calcolate sulla base dell'Isee o del reddito fiscale lordo. Per i farmaci, chi rientra nella prima fascia pagherà un euro, due nella seconda e tre nella terza; per le prestazioni specialistiche il contributo sarà di 5, 10 e 15 euro. Il presidente della Regione Enrico Rossi, presentando il provvedimento, ha consigliato ai cittadini di fare riferimento all'Isee. "Già 617mila cittadini in Toscana - ha spiegato - sono in possesso di questo documento, su 1,7 milioni di abitanti. E' più equo e tiene conto del reddito familiare complessivo, con una serie di detrazioni, come figli a carico, il conto in banca, il mutuo o l'affitto. Il reddito fiscale no".
L'esempio portato è quello di una famiglia di quattro persone (due lavoratori e due figli), con un reddito da 65 mila euro annui, un mutuo da 200 mila euro e un conto in banca da 25 mila euro: in questo caso l'Isee sarebbe di 26 mila euro, e la famiglia rientrerebbe in una fascia di reddito esente. "Abbiamo costruito la delibera - ha aggiunto Rossi - per agevolare chi presenta l'Isee, che dovrà diventare in 5-6 mesi un punto di riferimento per i servizi sanitari, come per i Comuni". Marco Mungai Nocentini, presidente dell'associazione farmacisti Toscana, ha spiegato che "le farmacie sono state informate, e il cittadino dovrà solo barrare le caselle con il reddito e mettere la firma. Siamo tranquilli, ma ci potrà essere qualche rallentamento nel servizio".
"Dobbiamo prendere la strada di una vera giustizia fiscale, dove i cittadini compartecipano al servizio in base all'effettivo reddito familiare". Ha dichiarato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. "Chiedo pazienza - ha spiegato in conferenza stampa - e collaborazione: mi pare che stiamo di fronte a momenti in cui scegliere la via facile penalizza chi è più debole e non crea prospettive per il futuro. Chiedere un euro a un precario che non sa come arrivare in fondo al mese è un insulto, mentre a chi ha un reddito da più di 100 mila euro si può chiedere anche molto più di quanto non chiediamo. Ma qualche volta si legge da parte di queste persone, e lo apprezzo molto, la voglia di compartecipare".
"La più grande rivoluzione dei ticket - ha affermato Rossi - è culturale, è riempire questi fogli, è avere l'onestà di scrvere su un foglio quanto prendiamo. Se si pagasse le tasse in questo Paese non ci sarebbe bisogno della manovra: dobbiamo prendere una strada per rifiutare che a pagare siano sempre gli stessi". All'obiezione secondo cui in Italia, a causa dell'evasione, fra i redditi bassi ci sono molte persone che hanno in realtà redditi più alti, il governatore toscano risponde che "dovremmo chiedere perché c'é questa situazione così scandalosa e vergognosa. Se andassimo a chiedere soldi a chi veramente è sotto i 36 mila euro, è evidente che ingiustizia si sommerebbe in questo caso a ingiustizia".
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Salute/ARTICOLO
Regione, nuovi ticket sanitari Nelle farmacie dal 23 agosto
I ticket si applicheranno a tutti i cittadini non esenti e con un reddito superiore ai 36 mila euro. Rossi: "Dobbiamo pretendere la strada di una vera giustizia fiscale"

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