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Referendum: c'è il quorum In Toscana affluenza al 64%

Nucleare, acqua, legittimo impedimento e tariffa del servizio idrico sono i quesiti ai quali hanno risposto i cittadin: vittoria schiacciante del Sì

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Raggiunto il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto in tutta Italia, per i quattro referendum a cui erano chiamati a rispondere i cittadini su privatizzazione delle acque, determinazione della tariffa del servizio idrico, norma per la realizzazione di impianti per la produzione di energia nucleare e legge sul legittimo impedimento. A livello nazionale hanno votato il 57% degli aventi diritto e si sono espressi nettamente per il sì.

Boom dell'affluenza - In Toscana partecipazione straordinaria: a urne chiuse l’affluenza è stata del 64%.
Record a Firenze, dove ha superato quota 69% , tra le più alte d’Italia. A Siena si è recato alle urne il 67,55% degli aventi diritto, mentre a Livorno è andato il 65,9& e ad Arezzo il 63,57%: Superato il quorum anche nella provincia con l’affluenza più bassa della regione, Lucca, con il 58,4%. Nella città di Pisa, si è recato alle urne il 64,6% degli elettori.
Il comune toscano con l'affluenza più alta è invece in provincia di Grosseto: si tratta di Monterotondo Marittimo, dove il quorum è arrivato al 76,63%.

Anche in Toscana, il sì ha prevalso in maniera schiacciante: 95,58% per il primo quesito (acqua); 95,71% per il secondo quesito (acqua); 95,06% per il terzo quesito (nucleare); e 95,15% per il quarto (legittimo impedimento).

I referendum erano abrogativi, per cui votando “sì” sono state abolite le norme attualmente in vigore, votando per il “no”,  sarebbero rimaste vigenti.
I quesiti refendari


Referendum popolare n. 1 –“Modalità e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione”  Scheda di colore rosso  - Il referendum n.1prevede la revoca delle norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali ad operatori economici privati, come previsto dall’art. 23-bis del decreto legge n.112 del 2008 (convertito con modificazioni dalla legge n.133 del 2008). Attualmente le norme contenute nel decreto favoriscono la gestione dei servizi pubblici locali da parte di soggetti scelti attraverso gare pubbliche, in sostanza la “gestione” del servizio pubblico è affidata ai “privati”. L’articolo in questione non consente quindi la gestione diretta dei servizi da parte dell’ente pubblico, salvo casi del tutto eccezionali.



Referendum popolare n. 2 – “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norme (comma 1 art. 154 decreto legislativo n. 152 del 2006)” -  Scheda di colore giallo  -   Il referendum n. 2 propone l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua. Secondo la legge vigente infatti l’importo tariffario a carico del cittadino prevede anche la remunerazione del capitale investito dal gestore del servizio (ricarico 7% sulla bolletta).


Referendum popolare n. 3 – Abrogazione dei commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31 marzo 2011 n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011, n. 75. Abrogazione parziale di norme. Scheda di colore grigio  - 
Il quesito del referendum numero 3 propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.


Referendum popolare n. 4 – Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento – commi 1, 2, 3, 5 e 6 Scheda di colore verde  - Il  referendum n. 4 propone l’abrogazione delle norme che consentono al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di avvalersi  del “legittimo impedimento” a comparire in udienza penale.

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