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Qualità della ricerca: la scuola IMT Lucca sul podio delle università

L'istituto è stato "premiato" dall'indagine di Anvur, l'Agenzia di valutazione delle università vigilata dal ministero dell'istruzione, università e ricerca. Il direttore Pietrini: "Lucca è una delle città che maggiormente contribuiscono all'eccellenza dell'alta formazione in Italia"

/ Redazione
Mer 21 Dicembre, 2016
IMT Lucca

E' toscana la migliore università italiana per qualità della ricerca: secondo l'indagine condotta da Anvur, il podio spetta alla Scuola IMT Alti Studi Lucca, per la qualità delle pubblicazioni di tutti gli Atenei italiani tra il 2011 e il 2014. Tra le 132 istituzioni prese in esame, di cui 94 Università statali e non statali, 12 enti di ricerca e 26 enti volontari, la Scuola IMT si è piazzata al primo posto assoluto, seguita sul podio dalla Scuola Sant’Anna e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa

«I dati parlano chiaro: Lucca è una delle città che maggiormente contribuiscono all’eccellenza dell’alta formazione in Italia - ha commentato il direttore dell'IMT Paolo Pietrini. Questo risultato ci conforta e ci gratifica  - ha aggiunto - perché si tradurrà in fondi che potremo utilizzare per far crescere la Scuola, attivare progetti, arruolare nuovi docenti e attirare ricercatori, che costituiscono la base sulla quale ogni università sana e vitale dovrebbe reggersi. Il nostro auspicio- è che la città sia orgogliosa di ospitare IMT, così come noi siamo orgogliosi di esserne parte».

IMT è al vertice della classifica nazionale per l’originalità, per il rigore metodologico e per l’impatto sulla comunità scientifica internazionale delle pubblicazioni prodotte nel Campus di San Francesco. La scuola si è piazzata davanti a tutte le altre università italiane, ottenendo un valore IRAS1 di ben 61%, parametro che indica il rapporto virtuoso tra la qualità e la quantità delle pubblicazioni prodotte e le dimensioni dell'ateneo e che rappresenta la base per la suddivisione della quota premiale di finanziamento.

I risultati della valutazione saranno utilizzati dal Ministero dell’Università nei prossimi mesi per ripartire tra gli atenei italiani le risorse premiali del Fondo di Finanziamento Ordinario. Questa quota aggiuntiva permetterà alla Scuola di continuare nello sviluppo delle sue linee strategiche.