Publiacqua compie 10 anni: bilancio da 660 mln di euro

Oltre 660 milioni di euro investiti per migliorare il servizio, cento nuove opere tra acquedotti, fognature e depurazione, e 90mila interventi all’anno sul territorio, che vanno dalle riparazioni delle vecchie reti ai nuovi allacciamenti. Questo il bilancio del primo decennale di Publiacqua, l’azienda idrica che porta l’acqua in 49 comuni della Toscana nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, che oggi a Palazzo Vecchio ha festeggiato la ricorrenza presentando una guida alla storia dell’oro blu nella nostra regione, “La conquista dell’acqua”, scritto dal presidente di Publiacqua, Erasmo D’Angelis.

“Non è una celebrazione retorica ma un modo per ringraziare i lavoratori che hanno realizzato un vero miracoli in un territorio complesso come il nostro – spiega D’Angelis – ad oggi abbiamo già concluso oltre il 70% delle opere previste nel piano decennale: il futuro per noi è già iniziato.” Dopo aver potenziato gli impianti dell’Anconella, di Pontassieve, Figline e Mantignano e aver completato l’Autostrada dell’Acqua sulla direttrice Firenze-Prato-Pistoia, che ha permesso di far fronte alla gravissima siccità dello scorso anno, Publiacqua ha ancora grandi opere in cantiere, con risorsa pari a 740 milioni di euro previsti dal Piano di Ambito fino al 2021.

L’obiettivo per il futuro è sviluppare il sistema fognario e depurativo, per superare il ritardo italiano che viene sempre monitorato e segnalato dall’Europa.
I lavori sull’Emissario in riva sinistra d’Arno vanno in questa direzione, perché permetteranno di convogliare i reflui di Firenze – che adesso vengono scaricati nel Fosso dell’Ortolano – nel depuratore di San Colombano, migliorando così la qualità ambientale. Si tratta di un investimento di 71 milioni e mezzo di euro, che ricostruirà anche il corso del torrente Greve e bonificherà un’aerea pari a 15 campi da calcio, utilizzata nei decenni scorsi come discarica.
Tra i numerosi interventi previsti per i prossimi anni, anche lo sviluppo dell’Autostrada dell’acqua che va dall’Anconella nel Chianti, per contare su un sistema idrico sempre più strutturato che possa far fronte alle future siccità attingendo alle risorse locali.